Si sono riuniti ieri, presso la Sala Giunta del Comune di Acerra, i rappresentanti dei Comuni di Acerra, Pomigliano D’Arco, Brusciano, Maddaloni e San Vitaliano, per affrontare la questione relativa al valore delle polveri sottili, con l’obiettivo di adottare interventi coordinati e sistematici dopo troppe misure estemporanee ed inadeguate. Per il Comune di Maddaloni era presente il vicesindaco Michele Di Nuzzo che ha tenuto a precisare l’attenzione che l’amministrazione pone, ogni giorno, ai temi ambientali. “Le nostre battaglie in merito – ha dichiarato il delegato del sindaco – proseguiranno anche su altri tavoli e per altre questioni legate sempre alla vigilanza e alla tutela del territorio da fonti inquinabili, non ultima la questione Osservatorio Ambientale del termovalorizzatore, istituito dalla Regione con Delibera di Giunta n. 169 del 31.03.2015, per il quale chiederemo con forza che venga inserita anche Maddaloni tra i componenti, stranamente esclusa dal tavolo senza motivazioni dato che il termovalorizzatore è a poche centinaia di metri dal nostro territorio. Ringrazio, comunque, il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri che ha voluto invitarci e che ha condiviso le nostre posizioni”. Per il Comune di Pomigliano D’Arco era presente il sindaco Raffaele Russo, per Brusciano l’assessore Giuseppe Cristiani, per San Vitaliano presente Marco Trifuoggi. Dalla discussione è emersa la decisione di costituire un protocollo di intesa tra gli Enti e di dare vita ad un tavolo permanente di lavori tra i Comuni, al quale sarà avanzata richiesta di partecipazione anche ai rappresentanti dell’Arpac e dell’Asl, per concordare un piano di azioni allo scopo di tutelare al meglio la salute dei cittadini. Due le indicazioni venute fuori dalla riunione di oggi: concordare le azioni per arrivare a risultati positivi già a breve termine con la richiesta all’Arpac di fornire ulteriori evidenze scientifiche sull’esame dei materiali inquinanti, emerse dai filtri delle centraline di monitoraggio dell’aria, e affrontare la situazione nella sua interezza e a lungo termine, concordando anche forme di controllo autonome, utilizzando pure le competenze, in materia, dell’Università e del Cnr in modo da ottenere una mappa delle fonti di inquinamento dell’intero territorio e le indicazioni di eventuali misure da mettere in atto da parte degli Enti locali per evitare pericoli alla salute dei cittadini.

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