“Il Pd ha aperto la porta alla mafia molte volte, il M5S l’ha tenuta e continuerà a tenerla sempre chiusa battendosi al fianco di forze dell’ordine e magistratura”. Così il blog di Beppe Grillo in un post in cui torna sui fatti di Quarto e accusa il Pd. “Ricordiamo al Pd che tra gli indagati per l’inchiesta di Quarto c’è il loro ex assessore ed ex consigliere Marco Ferro” scrive il M5s che aggiunge: “la camorra ed il Pd volevano infiltrarsi e condizionare il M5S. Ed hanno trovato le porte chiuse”. In un post del M5s intitolato “porte chiuse alla mafia e al Pd” il Movimento ribadisce: “se qualcuno per interessi personali e contro i programmi e ideali del M5S tenterà di fare accordi con loro, verrà cacciato anche prima dell’esito finale d’inchieste giudiziarie. Vedi De Robbio. Perché – continuano i 5 Stelle – il M5S fa patti con la legge, non con l’anti-Stato. Oggi il PD (quello a cui hanno appena condannato l’ex assessore Daniele Ozzimo nell’ambito del processo per Mafia Capitale) strilla e ci accusa, ma non può attaccare un nostro solo comportamento scorretto, e allora strepita per il semplice fatto che la mafia sia venuta a cercare anche il M5S e abbia trovato le porte chiuse”. Il M5s ricorda poi che mentre il M5s ha messo a Quarto alle porte Ferro, a Roma “Buzzi, partecipava perfino alle cene di finanziamento di Renzi e del Pd”. “In Campania – continuano i 5 Stelle – a maggio scorso lo scrittore Roberto Saviano dichiarò: ‘nel Pd e nelle liste di De Luca c’è tutto il sistema di Gomorra’. Qualche esempio. Sono stati tanti i sindaci Pd arrestati per mafia in Campania e altrove. Vogliamo parlare ad esempio di Giovanni Santomauro, sindaco di Battipaglia comune sciolto per mafia nel 2014 con l’arresto del primo cittadino l’anno precedente. A Brescello, in provincia di Reggio Emilia, il sindaco Pd Marcello Coffrini, descrisse come ‘una persona educata e composta’ Francesco Grande Aracri, boss condannato in via definitiva per mafia nel 2008, soggetto a regime di sorveglianza speciale e considerato il punto di riferimento dell’ndrangheta in Emilia. Il Pd lo ha difeso. A Egira, in provincia di Enna, durante un comizio per la Campagna elettorale, su un balcone accanto a Mirello Crisafulli (candidato sindaco di Enna del Pd e intercettato nel 2008 dai Carabinieri mentre in un albergo di Enna discuteva di appalti con un capo mafia), l’eurodeputata del Pd Michela Giuffrida e il candidato sindaco del Pd deputato Maria Greco, c’era anche Giuseppe Giannetto (tesserato del Pd) arrestato nel 2005 mentre cenava in un casolare di campagna e discuteva di affari con il boss Giuseppe Di Fazio, reggente della famiglia mafiosa Santapaola, inserito nell’elenco dei 30 più pericolosi latitanti di mafia e condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’ispettore di Polizia Lizio”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui