Nicola Cosentino incontra Alfonso Papa a Montecitorio. E’ la vigilia del voto che potrebbe portarlo in carcere, proprio come Papa sei mesi fa: i due deputati campani del Pdl si salutano con due baci e un caldo abbraccio. Un segno di vicinanza che diversi colleghi di partito manifestano oggi a Cosentino, nelle ore di attesa che lui trascorre nel Transatlantico della Camera.

Non rilascia dichiarazioni, il coordinatore campano del Pdl. Non lascia trapelare il suo stato d’animo per il voto con cui l’Aula domani potrebbe concedere l’autorizzazione al suo arresto. Ma ”e’ molto combattivo e determinato, come e’ nella sua natura”, racconta il suo amico e collega di partito Amedeo Laboccetta. In alcune conversazioni con i colleghi, Cosentino avrebbe affermato che quella contro di lui e’ una decisione tutta politica e che non esistono le ragioni per la custodia cautelare in carcere chiesta dalla procura di Napoli. ”Se tutti leggessero le carte – afferma Laboccetta – si renderebbero conto che non si puo’ concedere l’arresto”. Ad ogni modo, tra le fila del Pdl non si dispera in queste ore che il voto segreto in Aula salvi il deputato campano, nonostante il si’ della Lega. ”E’ anche una questione di buonsenso: molti parlamentari ancora ricordano il gelo del giorno in cui si diede l’autorizzazione ad arrestare Papa”, dice Laboccetta. Ma c’e’ di piu’: Silvio Berlusconi, raccontano, starebbe proseguendo in queste ore il suo pressing sui leghisti perche’ cambino la loro posizione. Alla vigilia, comunque, sono tanti i deputati del Pdl, in particolare quelli campani (come Edmondo Cirielli e Pina Castiello), che per il tempo in cui Cosentino si trattiene in Transatlantico si avvicinano per salutarlo e manifestargli solidarieta’. Il coordinatore campano del Pdl si ferma a lungo a parlare con Laboccetta, con Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, e con Marco Milanese, l’ex braccio destro di Giulio Tremonti per il quale la Camera ha rigettato a settembre una richiesta di arresto. Con lui Cosentino avrebbe discusso dell’articolo 68 della Costituzione sull’immunita’ parlamentare, trovandolo concorde nel ritenere che la formulazione introdotta nel ’93 ai tempi di Tangentopoli (l’autorizzazione serve per l’arresto ma non per autorizzare le indagini e il processo), vada adesso rivista. Domani Alfonso Papa, al suo ritorno dopo la scarcerazione, potrebbe decidere (”valutero’ sul momento”, dice) di prendere la parola in Aula in difesa del collega. Oggi anche per lui e’ un continuo via vai di colleghi che lo salutano con baci e abbracci. ”Sono qua anche per fare il mio dovere domani”, dice loro. Nella speranza, che lo accomuna a Cosentino, che la sua vicenda non si ripeta.

 

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