”Sentire De Robbio parlare di movimento perché vuole mettere le mani sull’ufficio tecnico mi fa salire il sangue al cervello”. E’ il messaggio whatsapp che il 12 settembre scorso il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo invia nella chat di gruppo condivisa con altri esponenti locali del Movimento Cinque Stelle. Poco più tardi il sindaco scrive: ”abbiamo gente che hanno interessi sul territorio. vanno spento (spenti, ndr). non vanno via”. Le conversazioni whatsapp sono agli atti dell’inchiesta del pm Henry John Woodcock e dei procuratori aggiunti Giuseppe Borrelli e Filippo Beatrice depositati oggi al Tribunale del Riesame. A De Robbio, il consigliere comunale del M5s che l’avrebbe ricattata per ottenere nomine e incarichi da assegnare a persone da lui segnalate, il sindaco fa più volte riferimento. Come in un messaggio inviato al vicesindaco Andrea Perotti il 15 agosto: ”de robbio vuole decidere le cariche e non gliene frega nulla della linea politica. Ovviamente deciderò da sola visto che le responsabilità sono mie”. ”Chi ti distrae su wa stasera?” chiede il vicesindaco alle 23.10 del 28 agosto. Risponde la Capuozzo: ”Tina. Sta parlando di Raffaella. Dice che Mario Ferro (ex Pd, indagato per voto di scambio aggravato dall’aver agevolato un clan della camorra, ndr) la terrorizza”. Sempre conversando con Perotti, la notte del 18 ottobre: ”Poi ho questa cosa. de robbio mi mette ansia. ma non posso parlare”. Raccomanda il vicesindaco: ”Anche se devi schiattare ma non parlare con de robbio”. ”No”, assicura lei. Perotti: ”Tranne se nun le manna accatta o pepe (mandarlo a comprare il pepe, espressione equivalente a ingannarlo, prenderlo per il naso, ndr)”. Nella chat di gruppo l’11 agosto, la Capuozzo scrive in messaggi che si succedono: ”Gli squali ci girano intorno. Non ci possono credere che non rispondiamo a nessuno. La questione stadio (l’affidamento della gestione del campo sportivo alla famiglia Cesarano, ritenuta vicina al clan Polverino, era una delle richieste avanzate da De Robbio) li ha destabilizzati. Ho fatto saltare un presidente del consiglio (la nomina di De Robbio a presidente del consiglio comunale, ndr) perché lo hanno mandato a tirare per la giacchetta, cercheranno altri modi”.

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