Carinaro – Servizio mensa nella bufera. Non c’è mai stato gennaio più tempestoso per l’istituto comprensivo di Carinaro, piombato al centro delle discussioni pubbliche per una foto che ritrae una formica immersa in un pasto servito ai bambini. Un episodio che ha preoccupato non poco il gruppo di minoranza “Uniti per Cambiare”, il quale, nella persona di Giuseppe Barbato, ha espresso il suo disappunto. Alle critiche ricevute, la consigliera Assunta Madonia risponde per le rime: “Possibile che Annamaria Dell’Aprovitola non si sia resa conto di aver affermato e negato una cosa allo stesso tempo ? Prima parla di una foto che ‘non prova nulla circa la qualità del servizio erogato’, poi afferma che ‘il preside dell’Istituto Comprensivo di Carinaro, a seguito di tale episodio, si preoccupava di contattare per le vie brevi l’assessore Rosa Chiacchio’. Il problema è reale o non reale? Direi la prima. In questo momento i cittadini di Carinaro non hanno bisogno di essere presi in giro, ma di avere risposte concrete su un tema importantissimo, non “semplicemente” importante. Lei non lo ritiene tale? E allora ci spieghi se la salute dei bambini non sia una cosa di rilievo”. La Consigliera di opposizione ha chiarito poi per quale motivo si è adoperata per contattare telefonicamente le mamme: “Ho contattato le rappresentanti in seno alla commissione – dice -, al fine di informarmi riguardo alla loro adesione per una futura convocazione. Ne ho assolutamente il diritto, in qualità di consigliera di minoranza. D’altronde questo recita il regolamento stesso, secondo cui la convocazione spetterebbe o al presidente, che in questo caso non è stato mai eletto, o ad un quinto dei membri. Il mio non è un procurato allarme, erano semplicemente delle telefonate atte a capire se c’era consenso o meno. Tutto qui. Se poi questo viene interpretato negativamente, penso che si tratti di cattiva fede. Non ho creato alcuna confusione, piuttosto voglio porre una domanda a Dell’Aprovitola: perchè prima si tiene la riunione presso la presidenza dell’Istituto e poi successivamente sarà convocata la commissione mensa? Non si può fare tutto direttamente a contatto con chi vive la scuola, ovvero le mamme? Che senso ha questo duplice atto?”. L’attacco sferzato nel finale è chiaro: “Il mio compito e dovere è quello di denunciare alla pubblica opinione ciò che non va e le formiche nei pasti dei bambini è una cosa che non va. Si preoccupasse di spiegare alla città perché lo scempio si è verificato e la smettesse di minacciare denuncia ogni volta che le vengono rinfacciate le cose che non seguono una linea giusta. Potremmo veramente perdere noi la pazienza e denunciare lei per tutta una serie di omissioni in atti di ufficio o di abuso di potere, come quando ci impedisce l’esercizio dei nostri diritti. Cito, ad esempio, il visionare gli atti o il leggere comunicati in consiglio. Ormai il noviziato è fatto, non faremo fatica per passare dalle parole ai fatti”.

 

 

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