CASERTA – Un altro duro colpo inferto a Terra di Lavoro, un altro colpo inferto alla parte buona della nostra provincia che da anni si batte per la legalità, un altro duro colpo inferto all’emancipazione di una provincia che resta allo stato embrionale, un altro duro colpo inferto alle speranze di sviluppo sostenibile della nostra terra.
Questo rappresenta il “NO” del parlamento all’arresto di Nicola Cosentino, indicato per la seconda volta da giudici, che ne richiedevano l’arresto, come uomo dei “Casalesi” di quelli cattivi ovviamente non della parte buona che come tutta la nostra provincia, dopo l’arresto di Michele Zagaria pensava che qualcosa stesse finalmente cambiando. E’ un ulteriore regalo alla cosiddetta zona grigia, è un ulteriore regalo a chi continua ad interpretare la politica come strumento a disposizione di malavitosi e potenti, è un ulteriore regalo a chi fa politica perpetrando ricatti continui ai danni di chi è vittima della povertà in una provincia come la nostra dove la disoccupazione raggiunge il 50% della popolazione.
Si vergognasse la Lega che per anni ha sventolato il modello Caserta come modello di lotta alla criminalità. Non si asciuga l’acqua a terra lasciando il rubinetto aperto.
Si vergognassero i Radicali che con il voto di oggi hanno buttato nell’immondizia anni di lotta per la Libertà.
Hanno affossato le speranze di libertà di un popolo intero. Hanno ucciso la speranza dei ragazzi, dei giovani, delle famiglie costretti al ricatto di una certa politica per un posto di lavoro, per andare avanti, per provare a costruirsi un futuro che sembra non arrivare mai.
In Italia la legge non è uguale per tutti. Un paese con le galere piene di tossicodipendenti, ladri di noccioline e persone in serie difficoltà sociali, che lascia fuori persone accusate di favoreggiamento della Camorra non è un paese civile.
Riflettessero i parlamentari onesti sulla opportunità di continuare a mantenere in piedi un parlamento formato da una maggioranza di persone che fanno carta straccia delle lotte alla camorra dei cittadini onesti.
L’Italia non si rimette in piedi solo con politiche economiche accorte. L’Italia per rinascere ha bisogno innanzitutto di legalità e di persone oneste.
Pietro Di Sarno
(coordinatore provinciale SEL)