Piedimonte Matese- Le parole sono colonne ma anche strisce, stelle filanti nella vita di ciascuno. Robustezza e leggerezza. Ci hanno pensato i docenti e gli studenti del liceo “G.Galilei” di Piedimonte Matese (indirizzo artistico e linguistico) a rappresentare il valore esistenziale della parola con un’installazione artistica allestita all’ingresso dell’istituto, guidato dalla dirigente Bernarda De Girolamo, di cui domani è in programma l ’Open Day, l’annuale appuntamento per la presentazione degli indirizzi formativi attivati. Le famiglie ed i ragazzi saranno accolti da questa “art installation” sul tema “words/parole”, allestita per dare il benvenuto agli ospiti, dal titolo “L’Ecolè du Soleil”. Il senso e la suggestione sono spiegati in un testo che pubblichiamo. “Parole che suonano e che risuonano nella testa, che aiutano, rincuorano, che commuovono , che lievitano nella mente e spengono il sonno. Parole come saltimbanchi, rimbalzano dalle labbra al cuore, dalla mente allo stomaco. Parole che tolgono il respiro , che vomitano dolore e rabbia , ti innalzano o ti gettano giù dal paradiso, trampolini del pensiero, adagiate come nuvole in cielo, o pesanti e nere come sassi nel mare. Una manciata di lettere e si vive o si muore, l’attesa di una parola ti stringe alla salvezza o ti abbandona al dolore. Parole in fila sui visi , sulle bocche irate, dure ed amare come veleno o felici e morbide come caramelle. Qui , all’Ecole du Soleil , si studiano le parole , si spiano le idee dal di dentro, si aprono, sezionano, ricongiungono, moltiplicano i disegni , si inventano le parole del futuro. Le aspettiamo , le parole , nelle dichiarazioni, ed anche nelle interrogazioni; le si masticano arrabbiati e poi si sputano , in viso , o le si ingoiano, a seconda dell’aria che tira , senza tentare nemmeno un sorriso . Parole affettuose, che ti accarezzano, che la notte si abbracciano ai sogni, che di giorno evaporano dietro i vetri del parabrezza , così che quando arrivi a scuola o a lavoro, le hai perse già , quelle belle parole che avevi in mente, e ti rassegni ancora una volta, al chiuderle dentro un sospiro. Parole coraggiose che leggi tutti i giorni , sui quotidiani, che ami perché sono specchi infrangibili e forti. Parole dalle cattedre di chi ha il carattere o una maschera , di raccontarti cosa e’ stata davvero la Storia o di mentire su questa nostra Umanità. Parole lette tutti insieme, intorno ad un libro, che saltano fuori dalle pagine e corrono in giro sui banchi, nei corridoi, che corrono fuori in cerca di ossigeno, di cuori puri e di felicità. Le belle parole dei poeti, degli scrittori, degli artisti passati, non riposano più nel silenzio del pastness. Le belle parole di plastica, dipinte e stampate sui telefonini, spezzate e mangiate , lanciate sulle onde del nowness , come vibrazioni musicali contemporanee , impoverite dal tempo immediato e scontato, non può essere l’ orizzonte già disegnato , un futurity metallizzato, senza domani, senza il profumo ed il sapore di un desiderio forte per te , da realizzare. Non vedi…le parole ti chiamano : Vieni, ragazzo , all’ Ecole du Soleil ! E riconsidera la bellezza di un mondo fatto di pensieri antichi. Le parole non si legano solo alle azioni presenti . Vieni ragazzo , e cammina con noi . Abbraccia questo sogno ora , riprenditi le parole oggi , per il pensiero e la libertà del domani !”. Sono stati sta predisposti anche un arrangiamento musicale e “Aperitivo con delitto’ nell’ambito dell’Open curati rispettivamente dalle docenti Claudia Samtomassimo e Lucia Nacca.

Michele Martuscelli

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