Associazioni di categoria (FederLab Campania, Confederazione Centri antidiabete e Aspat), rappresentanti della Asl Napoli 2 Nord e una folta delegazione di pazienti diabetici, sono stati ricevuti, in audizione, dal presidente della Commissione regionale Sanità, Raffaele Topo. Al centro dell’incontro che si è svolto nei locali della quinta commissione nel palazzo del Centro Direzionale a Napoli, la sospensione, da parte della Asl, dei contratti di servizio di diagnosi e cura con i centri privati antidiabete che ha sancito, di fatto, come più volte denunciato dalle stesse associazioni di categoria: “lo stop dell’assistenza e il correlato accesso ai presidi diagnostici terapeutici, per almeno ventimila malati di diabete”. “Ringraziamo il presidente Topo per la sensibilità dimostrata nel volerci ricevere ed ascoltare le nostre rimostranze, ma rimarchiamo, ancora una volta, la difficoltà che abbiamo nel riuscire a farci comprendere dai vertici dell’Asl Na 2 Nord” ha spiegato la dottoressa Claudia Dello Iacovo, responsabile dei centri di diabetologia di FederLab Campania. “Ci si accusa – ha proseguito la Dello Iacovo – di non aver ancora ultimato le pratiche di accreditamento eppure l’Asl stessa pretende di attivarsi, in nostra vece, senza poter disporre della necessaria e obbligatoria autorizzazione (ai sensi della dgr 7301 del 2001) all’attività di esercizio normalmente rilasciata dai sindaci. Insomma: se noi non siamo accreditati, i distretti pubblici così allegramente sbandierati dalla Asl, non hanno i requisiti strutturali di base per poter operare e sono, di fatto, essi stessi solo virtuali, con buona pace dei nostri pazienti”. A questo punto, ha ribadito ancora la dirigente FederLab, “attendiamo, così come lo stesso presidente Topo ha espressamente richiesto ai vertici dell’azienda sanitaria di Monterusciello, di poter conoscere non solo il numero dei malati in cura presso l’Asl, ma anche di sapere, materialmente, in quali centri essa li assista”. Da parte nostra, ha concluso la Dello Iacovo, “torniamo ad invocare, con insistenza e nel pieno ed esclusivo interesse dei diritti del malato, l’intervento della Regione Campania affinché ci sia concesso, così come accaduto da dieci anni a questa parte, di poter garantire l’assistenza ai nostri pazienti”.

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