“La riapertura al culto della Chiesa di San Domenico rappresenta un momento di festa per l’intera comunità di fedeli di Piedimonte Matese, privata in questi due anni di un luogo di preghiera e di pastorale di indubbia importanza sotto il profilo religioso e sociale”: ad esprimersi in questi termini è il deputato On. Carlo Sarro che saluta con favore la fine dei lavori di restauro del primo dei tempi cristiani danneggiati dal terremoto del dicembre 2013. “Proprio per il prestigioso contesto storico in cui è inserita la chiesa, quale il complesso di San Tommaso d’Aquino, dove pure si trova il Museo Marrocco fortemente voluto ed inaugurato dalla mia Amministrazione comunale, e che fortunatamente non ha subito lesioni e danni di alcun tipo dagli eventi sismici, – continua Sarro – la sua ritrovata funzione religiosa riveste un’importanza vitale e segna la prima testimonianza di come la collaborazione istituzionale tra Curia vescovile e Regione Campania, promossa da me in quell’occasione, abbia funzionato davvero bene essendo essa foriera di riscontri positivi e di ottimi risultati per la nostra Piedimonte Matese e per i Comuni limitrofi, beneficiari di ingenti finanziamenti volti a riparare gli edifici colpiti dal terremoto”. Fu proprio la mozione con primo firmatario il parlamentare di Forza Italia ed approvata in maniera bipartisan dalla Camera dei Deputati nel marzo 2014, ad impegnare il Governo nazionale e la Regione Campania ad individuare le adeguate risorse finanziare a valere sul Fondo di solidarietà per le grandi calamità dell’Unione europea (FSUE), finalizzate ad assicurare, nelle zone terremotate, la ristrutturazione degli edifici e la riparazione di tutti i danni subiti dalle aree interne. In tale ottica, l’allora Giunta Regionale presieduta da Stefano Caldoro attivó subito l’accesso ai fondi aggiuntivi per la coesione territoriale, nazionali e comunitari, della programmazione 2007/2013, con lo stanziamento di complessivi 12 milioni di euro nel luglio dello stesso anno, cui seguì due mesi dopo la firma del protocollo d’intesa avvenuto presso il convento francescano di Santa Maria Occorrevole alla presenza dell’On. Sarro, tra l’allora Governatore Caldoro ed il Vescovo della diocesi di Alife-Caiazzo Valentino Di Cerbo e gli altri soggetti istituzionali interessati. “Bisogna riconoscere la capacità della Curia retta dal Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo nel procedere celermente, con trasparenza e correttezza formale, all’utilizzo di tutte le risorse finanziarie assegnate – conclude Sarro che oggi parteciperà alla funzione liturgica a San Domenico – e dare atto all’ufficio tecnico diocesano e a tutti i professionisti a vario titolo impegnati, di aver saputo garantire la regolare esecuzione delle opere di restauro previste nei progetti redatti in favore delle chiese oggetto di interventi. Oggi saluteremo con orgoglio e soddisfazione il ripristino funzionale della Chiesa di San Domenico, nell’attesa di poter usufruire presto degli altri luoghi di culto interessati dalla ultimazione delle opere di riparazione”.