Sventolano centinaia di fazzoletti bianchi, come quelli utilizzati per annunciare il miracolo di San Gennaro, sul sagrato del Duomo di Napoli. Succede nel pomeriggio ed è la manifestazione della città per dire: “Giù le mani da San Gennaro”, contro il decreto del ministro degli Interni, Angelino Alfano, che prevede la trasformazione della Deputazione di San Gennaro da laica a religiosa, con l’ingresso nell’ente di 5 membri nominati dalla Curia. Sotto accusa anche il passaggio del decreto in cui la Deputazione viene paragonata a una Fabbriceria. E mentre prende l’avvio della petizione popolare per raccogliere firme, Riccardo Imperiali di Francavilla, deputato di San Gennaro, annuncia che ci sarà il ricorso alle “vie legali” contro il decreto del Viminale. “Al decreto risponderemo per vie legali perché è un fuor d’opera – dice – Abbiamo depositato tre anni fa una bozza di statuto della Deputazione alla quale dal ministero non abbiamo mai avuto risposte”. Al di là delle carte bollate, sul sagrato del Duomo “oggi ci sono persone che vedono nel patrono di Napoli, Gennaro cittadino che si è reso martire prima di San Gennaro. Sono tutti venuti qui spontaneamente, non li abbiamo convocati noi della Deputazione”. La mobilitazione, infatti, è nata sui social network e oggi, a Napoli, senza simboli di partito né vessilli, in tanti hanno difeso quello che viene definito “un santo di popolo”. Ed è partita la petizione per raccogliere firme contro il decreto del Viminale. E lì, nel piazzale davanti alla cattedrale di Napoli, i cittadini, con lo sventolio dei fazzoletti bianchi, come quelli usati dai deputati per annunciare l’avvenuto scioglimento del sangue di San Gennaro, hanno chiesto a gran voce di “lasciare in pace il loro santo”. Per Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, quella di oggi è “una grande manifestazione civica di Napoli e dei suoi cittadini”. “Tutti hanno capito l’importanza del senso di appartenenza a un’identità conquistata nel corso dei secoli. San Gennaro cittadino di Napoli va tutelato”.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui