A chiusura dei seggi sarebbero quasi 30mila i votanti alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra alle comunali di Napoli. Doppiato il dato delle primarie dell’anno scorso per la scelta del candidato alla Regione. Si quindi raggiunta o sfiorata quota 30mila, che secondo il segretario provinciale rappresentava un successo delle consultazioni. Dopo l’esperienza dei brogli di cinque anni, c’era molta tensione e attenzione sulle consultazioni di quest’anno. Tra presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista si calcola che almeno 800 volontari sono stati mobilitati nei seggi per garantire la regolarità del voto. A loro si sono aggiunti i dirigenti del Pd e alcuni degli stessi candidati che hanno girato per i seggi spostandosi in tutti i luoghi in cui si registrava una qualche difficoltà. E’ invece fallito, fin da inizio giornata, l’esperimento della app che doveva servire a evitare che qualcuno potesse votare più volte: in alcuni seggi non c’era linea per collegare al web, in altri c’è stata un’affluenza inaspettata che ha impedito al presidente di trascrivere tutti i dati sull’app. Proprio l’arrivo di tanti elettori ha messo in difficoltà più di un seggio con la precipitosa richiesta di ulteriori schede. Qualche problema è stato segnalato a Miano, ma generalmente, a detta degli stessi candidati, è stato un voto democratico, libero e trasparente. In campo quattro candidati. Antonio Bassolino (che ha votato alle 11.30 a Posillipo dopo la corsa sul lungomare) è certamente il più noto: ex sindaco della “Rinascimento” napoletano, ex presidente della Regione dell’emergenza rifiuti, mette in campo notorietà ed esperienza. Valeria Valente (che ha raggiunto un seggio particolarmente affollato alle 12, poi il pranzo in famiglia), deputato ed ex assessore con la Iervolino, 40 anni, cavalca il rinnovamento renziano delle classi dirigenti unendo la sua esperienza amministrativa. Marco Sarracino (che, sin dall’apertura dei seggi, è impegnato nella vigilanza anti-brogli) è il più giovane in campo: 26 anni, candidato della sinistra del Pd, unisce coraggio e la capacità di parlare a ragazzi e delusi del partito. Antonio Marfella è l’oncologo che ha sollevato il tema Terra dei fuochi: è candidato del Psi come società civile (al seggio è arrivato in motorino, di buon ora, per poi andare a messa con la moglie). 320 volontari a fare da presidente e scrutatori nei 78 seggi, altri 400 mobilitati in rappresentanza dei diversi candidati per assicurare che non avvengano le anomalie che fecero cancellare le primarie cinque anni fa. In più una novità tecnologica: un’app con l’anagrafe di tutti gli aventi diritto al voto che in tempo reale impedisce di votare due volte in seggi diversi. La difficoltà di collegamenti con internet per far funzionare l’app è stato uno dei problemi maggiori nei seggi.
Home Primo Piano Primo Piano Primarie Napoli: sfiorata quota 30mila votanti, doppiato il dato per la scelta...