Piedimonte Matese- Una “chiesa inclusiva” con un cruccio, anzi , un “tormento”, pastorale  come l’ha chiamato il vescovo, Valentino Di Cerbo, quello del rapporto problematico  con il mondo giovanile “con  il quale, spesso, non riusciamo a comunicare ma  nei cui confronti  occorre trovare e provare una capacità di ascolto  di dialogo” ha affermato ieri nel corso di un faccia a faccia con gli studenti del “G.Galilei” di Piedimonte Matese accompagnato da don Emilio Meola . In questa ricerca inclusiva uno spazio particolare  ai giovani :  è ciò che sta maggiormente  a cuore al presule in visita pastorale nelle tre parrocchie  della città ed ai quali ha  chiesto protagonismo . Tre ore di confronto  con gli studenti del liceo (il giorno prima dibattito con i ragazzi dell’Itis “Caso”) senza alcun paracadute, con domande libere, spontanee che hanno toccato i temi più delicati   i problemi  del mondo della chiesa e del suo rapporto con la società .   “Non sono venuto come un vip, ma per continuare una chiesa di servizio che vuole essere aiutata in un mondo che è cambiato e  voi – rivolgendosi ai giovani- siete segno di questo mutamento,  su come incarnare quel progetto di vita che è il Vangelo”. Un confronto ad ampio raggio in cui il tema più gettonato-molto sentito dai giovani interlocutori nell’auditorium –  è stato quello dei rapporti tra il valore della povertà  nell’orizzonte della chiesa : ”i momenti più belli della chiesa sono stati quelli del ritorno, del  recupero della dimensione della povertà” ha detto Di  Cerbo ricordando San Francesco d’Assisi, don Bosco  e mettendo in guardia “dalla tentazione del potere che è forte anche nella chiesa” ma ha ricordato  “tutte quelle persone che senza far rumore si donano e lavorano per gli altri”.   Tante le richieste indirizzate al vescovo seguite da pazienti ed appassionati ragionamenti  :  sul ruolo delle donne nella chiesa (vi è un grande dibattito), sulla interpretazione e lo studio scientifico della Bibbia, sulle  unioni civili e le persone separate  e i loro  rapporti con i sacramenti, sulla relazione secolare  scienza-fede(“scienza e fede sono in contrasto quando vi è invasione di campo”), sulle vocazioni e su come e quando scatta la molla di abbracciare il ministero sacerdotale  o di consacrazione come scelta totale,   sulla pedofilia(“una grande ferita”) .  Con un appello che ha  scandito  i vari interventi del vescovo: ad appassionarsi della vita della propria terra e della fede ne Vangelo di librazione.

Michele Martuscelli

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