Antonio Bassolino torna a parlare di “risultato elettorale palesemente alterato e condizionato da numerosi e gravi episodi verificatisi all’esterno dei seggi” in occasione delle primarie svoltesi lo scorso 6 marzo. E nel ricorso – il terzo in ordine di tempo, presentato questa volta alla Commissione nazionale di garanzia del Pd, nel quale chiede che si voti di nuovo nei seggi contestati – sottolinea anche altri aspetti: come il fatto che “centinaia di elettori sono stati ammessi al voto senza pagare l’euro”. E questo, poiché si legge nel ricorso, “il versamento dell’euro è requisito di ammissione al voto è evidente il vizio nella votazione”. Non solo. Bassolino chiama in causa “l’anomalia nell’afflusso elettorale” che in altri casi ha comportato l’annullamento delle primarie e quantifica anche il tempo in cui il Comitato organizzatore ha approvato le risultanze del voto delle primarie: “Ogni seggio sarebbe stato verificato e accertato in soli 36 secondi!”. Punta il dito contro il Pd, Bassolino, che non deve “trincerarsi dietro presunte formalità ma ha un obbligo di trasparenza a far conoscere a tutti i proprio atti”. Il partito, sostiene Bassolino ha “l’obbligo di far rispettare il divieto di propaganda all’esterno dei seggi” per cui “se emergono irregolarità all’esterno dei seggi certamente queste irregolarità non possono essere né sottovalutate né considerate episodi marginali perché non si può avere alcuna certezza se si tratti o meno di episodi marginali”. Chiama, poi, in causa “l’anomalia nell’afflusso elettorale, che è sintomatico di voto anomalo”. Partecipazione anomala che si è avuta, si spiega, in seggi come San Giovanni a Teduccio; episodi che in altre occasioni – viene citato il precedente di Genova come le primarie napoletane del 2011 – hanno comportato l’annullamento delle primarie. Ci sono, poi, i verbali. “Se è pacifico che alcuni membri del Comitato organizzatore non hanno potuto vedere e verificare i verbali, perché gli è stato impedito è altrettanto pacifico che i componenti ai quali sono stati mostrati i verbali, non hanno potuto avere il tempo materiale per esaminarli”, si legge nel ricorso di 19 pagine. “Il Comitato organizzatore delle primarie ha approvato le risultanze del voto delle primarie nell’inverosimile arco di tempo tra le 14.43 e le 15.30 e cioè 78 seggi in 47 minuti, vale a dire ogni seggio sarebbe stato verificato ed accertato in soli 36 secondi”, conclude il ricorso.

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