Non solo il “caso” Indaco. Il consiglio comunale di Orta di Atella di stamattina si è trasformato su alcuni punti in un vero e proprio campo di battaglia. A dare fuoco alle ceneri è stato Antonino Santillo, che guida il Gruppo Indipendente Misto composto anche da Nando D’Ambrosio. Nel suo intervento in aula Santillo ha sgranato il lungo rosario delle critiche all’indirizzo dell’amministrazione capeggiata dal sindaco Giuseppe Mozzillo. E proprio tra i due è scoppiato un alterco con parole grosse. A far saltare i nervi al primo cittadino è stato il riferimento di Santillo al “conflitto di interessi” di Mozzillo in materia urbanistica. “Orta – ha tuonato il capogruppo dei consiglieri Indipendenti – ha un sindaco sempre più povero di consiglieri e di consenso, ma in compenso è ricco di interessi. Sfacciatamente ricco! E dei conflitti di interesse non ne parlo io, ma una sentenza della magistratura. Si va di male in peggio: questa è la triste realtà!”. Il riferimento di Santillo è alla sentenza del Tar che, pur dando il via libera al Puc, ha riscontrato il conflitto di interessi di cinque tra ex ed amministratori in carica, tra cui l’attuale sindaco. Immediata e virulenta la replica di Mozzillo. “Propri tu – ha sbottato il primo cittadino – parli di conflitto di interessi? Hai fatto la campagna elettorale in piena incompatibilità, pensando solo a percepire l’indennità di 2.000 euro per la carica di presidente della società Acquedotti”. Insomma, Mozzillo ha perso completamente la bussola. E per evitare che i toni potessero scendere ancora più in basso ha abbandonato per qualche minuto l’aula letteralmente infuriato. Sull’accusa mossa da Mozzillo una domanda nasce spontanea: ma se, come dice il primo cittadino, Santillo si trovava in conflitto di interessi o in una situazione di incompatibilità, perché se ne accorto solo ora e non gli ha impedito di candidarsi in una delle liste che lo hanno appoggiato e contribuito a farlo eleggere a sindaco? Se Santillo è incompatibile o in conflitto di interessi ora, lo era anche, anzi soprattutto, al momento della sua candidatura a consigliere comunale, o no? Nella descrizione dei fallimenti della gestione Mozzillo il capogruppo degli Indipendenti ha colpito e affondato la maggioranza su diversi punti, sia amministrativi che politici. “Mi complimento con la giunta – ha detto ironicamente Santillo – per la solerzia che ha dimostrato nel ricercare un parere del consiglio di stato (n. 57 del 20/01/2016), per non decurtare ai neo assessori l’indennità del 30 %, in quanto non erano amministratori in carica quando si è verificata la violazione del patto di stabilità. E’ stato interessante vedere come la prima cosa che hanno fatto sia stata quella di pensare al risanamento del loro stipendio. Per carità: indennità dovuta per intero e per legge ma deplorevole moralmente, oltreché politicamente, in un comune dichiarato in stato di dissesto finanziario ed incapace di garantire anche minimi servizi essenziali. Il mio augurio, quindi, e’ che possano avere la stessa diligenza ad amministrare non solo il loro stipendio ma anche la crisi di questo comune”. Santillo ha poi passato in rassegna l’attuale situazione politica. “Credo che sia doveroso fare una riflessione sul dato politico che ci ritroviamo: è evidente, infatti, che la fisionomia di questo consiglio desti molta preoccupazione, in quanto provoca instabilità all’intera amministrazione. Ad Orta ci sono problemi gravi: ci sono cittadini che ricevono continue richieste di abbattimento ed acquisizione al patrimonio comunale delle loro abitazioni; alunni accampati in pseudo scuole, disabili e meno abbienti che non ricevono aiuti di primaria assistenza ma ad oggi solo promesse; non vi sono momenti pianificati di socializzazione, rendendo di fatto il paese un quartiere dormitorio; assoluta mancanza di controllo del territorio con la microdeliquenza minorile che avanza senza che si pongano in essere azioni preventive per contrastare tale fenomeno; addirittura, ci sono baby delinquenti che assalgono vetture in transito con lanci di pietra; si sente parlare di traffico di droghe. E potrei continuare per altro tempo l’elenco”.
A questo punto l’esponente dell’opposizione si è soffermato sul tema “caldo” del tentativo di mandare a casa il presidente del consiglio comunale Eduardo Indaco. “Quello che è gravissimo – ha rimarcato Santillo – è che, con tutte queste problematiche da affrontare, assistiamo da due mesi ad uno spettacolo aberrante tenuto da sindaco, consiglieri di maggioranza e assessori che si affannano solo per trovare il modo di appropriarsi di un’altra poltrona, quella della presidenza del consiglio, e non per quello che sono stati chiamati a fare; Orta attualmente è vittima di una corrida di barzellette; si cerca di sistemare un equilibrio importantissimo: quelle delle poltrone non quello di bilancio, che non è stato raggiunto, ma solo ed esclusivamente quello degli interessi personali. Una maggioranza che si mantiene su un solo voto, con un sindaco politicamente ricattabile da nove consiglieri con deleghe di notevole rilevanza (ambiente, lavori pubblici, urbanistica, 328, servizi sociali), e allo stesso tempo poi questi consiglieri sono costretti a chiedere il “nulla osta” al sindaco per qualsiasi iniziativa”. Sul piano prettamente politico Santillo ha acceso i riflettori su un altro aspetto. “In meno di otto mesi tre consiglieri, quelli più votati nella lista progetto per Orta (che principalmente rappresentava la candidatura del sindaco e ne ha consentito di fatto l’elezione) sono passati all’opposizione. Un altro consigliere, il più votato nella lista dei giovani, ha fatto la stessa cosa. Tutto ciò senza considerare quale era l’espressione politica che rappresentava Giuseppe Mozzillo quando da assessore all’urbanistica e sindaco facente funzione è stato candidato sindaco”. Al termine del suo intervento il timoniere del Gruppo Indipendente Misto ha chiesto di nuovo le dimissioni del sindaco. “Vado a conclusione, prendendo a prestito un aggettivo usato dal ministero dell’interno, il quale definiva “ondivaghi” i conti che non quadravano nell’ultimo bilancio approvato dal comune. Ebbene, Orta è attualmente amministrata da un gruppo “ondivago”, un gruppo che naviga tra le onde senza rotta ed aspetta la fine del mese per portarsi a casa lo stipendio, che è l’unica certezza di questa amministrazione. Signor sindaco, per il bene di Orta, – ha concluso Santillo – le rinnovo l’invito a dimettersi e ridare dignità politica a questa carica. Lei, come sindaco, è figlio illegittimo di un patto elettorale che non c’è più. Non rappresenta più la volontà degli elettori. Ridiamo voce ai cittadini e vediamo se coloro che l’hanno votata ritorneranno a farlo. Ammesso che le stesse liste che l’hanno sostenuto saranno disposte a rifarlo”. Il Gruppo Indipendente Misto non abbassa la guardia e prosegue sul crinale di un’opposizione che non fa sconti. E la posizione assunta in consiglio sembra essere solo un assaggio.
Mario De Michele