Dopo che questa mattina il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris aveva svolto la propria relazione sull’attuazione del programma, sono intervenuti nel dibattito sette consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, prima che il consigliere Rinaldi di Sinistra in Movimento chiedesse la verifica del numero legale (accertato in soli 17 presenti) con il conseguente scioglimento della seduta. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri: Pace (Città Ideale) ha dichiarato che, a dispetto della critica diffusa sulla mancanza di visione politica di questa amministrazione, si può dire invece che un programma c’è stato e ci sarà; sulla critica relativa all’isolamento in cui si ritroverebbe la città, ha risposto che la città è stata invece libera di scardinare meccanismi corrotti di gestione di alcuni fenomeni, come ad esempio il problema dei rifiuti. Non è quindi corretto parlare di isolamento della città. Dal 2011 si sono registrati 710 milioni di euro in meno di trasferimenti dallo Stato e, malgrado questo, la città si è presentata come un soggetto politico sano, capace anzi di rappresentare un modello politico che si è mosso su precise linee: l’isolamento dalla cattiva politica e la qualità dei soldi investiti. C’è la grande occasione, ha concluso, di trasferire queste esperienze nell’ambito più vasto dell’area metropolitana, coinvolgendo cittadini e associazioni a partecipare attivamente. Moretto (Fratelli d’Italia) ha contestato i toni dell’intervento del Sindaco, definiti comiziali, mentre andavano affrontate punto per punto le cose invece elencate frettolosamente. Grave pensare, per esempio, di liquidare la questione delle partecipate come un dato positivo, così come parlare positivamente della gestione del patrimonio da parte della Napoli Servizi, subentrata alla Romeo, che invece non ha prodotto risultati positivi. Anche il piano di rientro, indicato come un traguardo raggiunto, pone dei problemi: quel piano prevedeva un rientro di 48 milioni di euro dalla vendita del patrimonio, ma ciò non è avvenuto, come ha rilevato anche la Corte di Conti, e non c’è al momento una vera capacità di riscossione, che attualmente arriva a non più del 50%. È stato inoltre svilito il ruolo dell’opposizione che, nonostante lo spirito costruttivo contenuto in molti interventi, tra question time e interrogazioni ex art. 37, non è stata ascoltata. Non possono poi tacersi iniziative ritenute inopportune, come l’apertura del comitato elettorale accanto al luogo dove il giovane Salvatore Giordano ha perso la vita e dove ancora non è stata apposta la targa commemorativa, come aveva deciso dal Consiglio comunale. A proposito di Napoli Est, molti degli interventi messi in campo erano già stati decisi dalla precedente Amministrazione, mentre quando si parla di politica partecipativa sarebbe utile sapere con chi sono state condivise le scelte su Bagnoli, come ad esempio quella del ricorso al TAR. Sulla presenza di turisti a Napoli, il fenomeno è legato anche alla congiuntura politica internazionale, mentre sulla sicurezza della città, va detto che la situazione si è aggravata, con carenze evidenti a partire dalla gestione della Polizia Municipale. Vanno poi criticate anche le decisioni assunte in materia di gestione di strutture di proprietà comunale, come la donazione di immobili ad associazioni “amiche” anche contro il parere della segreteria generale. Non vanno infine dimenticati gli sprechi di risorse, mentre va ricordato che la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili è avvenuta tramite fondi regionali. Il fronte culturale ha registrato il fallimento della gestione del Forum delle Culture, che ha prodotto solo l’occupazione abusiva dell’asilo Filangieri. Ma il grande fallimento di questa amministrazione riguarda la gestione dei rifiuti, col Sindaco che indica la differenziata all’80% e dimostra di non conoscere la realtà delle periferie. Santoro (Gruppo Misto) è intervenuto sull’ordine dei lavori obiettando che lo strumento della verifica sull’attuazione del programma effettuato a fine consiliatura si riduce a mera campagna elettorale, per cui ha annunciato di abbandonare l’Aula e ha chiesto la verifica del numero legale, accertata poi in 32 presenti. Coccia (Federazione della Sinistra) ha espresso perplessità sull’assenza del consigliere Lettieri, tanto che la relazione dell’opposizione è stata fatta da Moretto. Dal 2011 Comune ha ricevuto 710 milioni in meno dal Governo, mentre è sotto gli occhi di tutti lo sforzo fatto, a partire da quello sulla cultura, come hanno verificato anche i rappresentanti del Ministero della Cultura venuti a Napoli per verificare la consistenza delle infrazioni segnalate nei siti Unesco. Ha quindi ricordato il lavoro fatto per il miglioramento della mobilità grazie alla chiusura del lungomare, quello a favore dell’immagine e dello sviluppo della città, al cui miglioramento hanno contribuito anche eventi quali l’America’s Cup o l’affidamento a privati di spazi urbani e aree verdi, che hanno migliorato l’occupazione e attirato turisti. Si è lavorato mettendo in campo piccole misure che però hanno prodotto risultati inaspettati, che sono sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti, che di nuovo affollano la città. Vasquez (Sinistra in Movimento) ha sottolineato che il bilancio dell’amministrazione va inteso anche come bilancio dell’attività consiliare, a suo giudizio carente; sul piano politico, va mantenuta la distinzione tra destra e sinistra, va sottolineato l’assenteismo del capo dell’opposizione Lettieri e criticata la politica del PD che ormai è “il partito di Renzi”. Il gruppo di Sim ha sempre mantenuto una sua coerenza, senza giungere a patti con l’Amministrazione e pronunciando parole chiare di dissenso nei confronti degli atti non condivisi, ma ora va assicurato il sostegno al Sindaco, politicamente caratterizzato a sinistra, secondo la linea della lealtà- che non va confusa con la fedeltà – incitandolo a ripartire dal programma del 2011 per portarlo a completa realizzazione. Iannello (Ricostruzione Democratica – Red) si è detto stupito dei toni trionfalistici e “renziani” di alcuni interventi della maggioranza, mentre è vero che il tessuto urbano e civile della città si è ulteriormente degradato. Ha criticato il trasformismo in salsa napoletana, avanguardia del renzismo a livello nazionale, di cui l’amministrazione è diventata esponente e denunciato che siano “al palo” le politiche per lo stadio, il patrimonio, i fitti passivi, la gestione delle partecipate, la riscossione e la lotta all’evasione, mentre sulla gestione dell’acqua pubblica e sulla gestione del bilancio si è ripercorso il vecchio schema che ha portato la città al default, così come è avvenuto nella gestione dei rifiuti. Ha concluso di aver maturato la convinzione profonda che la speranza di cambiamento e di affermazione della verità, e dei valori della legalità, che avevano caratterizzato l’elezione del Sindaco de Magistris, sia ormai archiviata ed ha annunciato che non si ricandiderà assicurando però di non abbandonare l’azione politica per il riscatto della città. Fiola (PD) ha rimproverato al Sindaco di non mostrare rispetto dell’Aula, non essendo presente al dibattito, e ricordato l’impegno mostrato dall’opposizione in questi anni, anche intervenendo presso il Governo, perché la città non morisse; rifiuti, per la rimozione dei quali l’amministrazione non ha nessun merito, anzi ha peggiorato la situazione per l’incapacità di costruire impianti intermedi mentre la tariffa è la più alta d’Italia, l’insussistenza della maggioranza ormai dissolta, le scelte sul lungomare e l’inazione sulla manutenzione delle strade e su Bagnoli (su cui sono state sprecate risorse), così come sull’acqua pubblica (si è dissolto un patrimonio che era già pubblico con l’Arin), la pessima gestione del patrimonio e del Centro agroalimentare di Volla sono tutti gli elementi del fallimento dell’amministrazione de Magistris Il dibattito è stato sospeso quando intervenendo sull’ordine dei lavori, e constatando il carattere elettorale assunto dal dibattito, il consigliere Rinaldi (SiM), ha chiesto la verifica del numero legale accertato in 17 presenti.

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