Sono serviti sedici collaboratori di giustizia per ricostruire un omicidio avvenuto tredici anni fa e nel quale rimase ferito anche un passante. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco (Napoli) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli nei confronti di Giorgio Di Bartolomeo, considerato esponente di spicco del clan Ascione-Papale di Ercolano. Le indagini, condotte dalla Direzione distrettuale Antimafia partenopea, hanno permesso di ricostruire l’assassinio di Carlo Polese, affiliato ai Birra-Iacomino, omicidio avvenuto il 18 agosto del 2003. L’episodio è stato ricostruito in dettaglio, si legge in una nota della Procura di Napoli, “grazie al convergente contributo di sedici collaboratori di giustizia ercolanesi e ai relativi plurimi riscontri, si iscrive a pieno titolo nella feroce guerra di camorra (una delle più lunghe e sanguinose nel panorama criminale partenopeo) che ha visto per anni contrapposte le cosche Ascione-Papale e Birra-Iacomino”. Polese – secondo la ricostruzione degli inquirenti – fu raggiunto da un colpo di pistola esploso da Di Bartolomeo (che sparò da un appartamento) mentre, insieme ad altri affiliati ai Birra-Iacomino, tentava di scavalcare il muro di cinta di un condominio considerato roccaforte del clan Ascione-Papale, per affermare – spiegano gli investigatori – la supremazia del sodalizio di appartenenza. Nella sparatoria rimase ferito un passante.

 

 

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