Referendum, amministrative, sforzo organizzativo interno e soluzione alle emergenze regionali. E’ stata una relazione a 360° quella con cui la segreteria regionale del Partito democratico Assunta Tartaglione ha aperto i lavori della direzione regionale convocata per discutere delle elezioni amministrative. “Il fallimento del referendum – ha detto- è il fallimento della politica vuota, basata sull’insulto. Questa politica non paga” ha poi esortato i presenti a preparare la campagna d’autunno per sostenere la grande mobilitazione che vedrà impegnato il partito a sostegno del referendum costituzionale che si svolgerà ad ottobre e su cui il governo Renzi si giocherà buona parte della sua sopravvivenza. La Tartaglione ha poi sottolineato il superamento della fase di difficoltà nel rapporto con le istituzioni regionali e con De Luca e che adesso vede il partito democratico proiettato nella risoluzione su alcuni temi importanti, su cui è stato ereditato un disastro dalla giunta Caldoro, come sanità e trasporti. La segretaria regionale non ha nascosto le problematiche della vita del partito con la federazione di Caserta che dopo lunghe lacerazioni è stata commissariata mentre ad Avellino si è giunti ad una soluzione condivisa. Parlando poi di Casavatore ha sottolineato che “Il Pd deve essere il partito di riferimento per chi si batte contro la camorra. Chiedo a tutti uno sforzo di controllo sulle liste affinché tutti rispettino i valori e i principi inderogabili”. Sul confronto interno al Pd ha auspicato un confronto più sereno tra maggioranza e minoranza “per superare quello scontro permanente che non può continuare a ingessare la vita del partito. Non possiamo continuare a commissariare circoli. Le regole devono essere al servizio del partito e non viceversa”. La Tartaglione ha anche chiesto ai Giovani democratici di “non tirare in ballo il partito e di creare le condizioni per un sereno confronto congressuale perché l’attuale clima fa solo il gioco di chi vuole sciogliere l’organizzazione giovanile”. Il discorso poi si è concentrato sulle comunali di Napoli: “Il nostro obiettivo deve essere liberare Napoli da De Magistris perché dopo 5 anni le sue promesse sono rimaste tali mentre il governo Renzi ha dato grande attenzione a questa città. De Magistris ha trasformato la città della gioia in quella del livore e del rancore”. Non sono mancati passaggi critici a quei partiti del centrosinistra che hanno scelto di appoggiare De Magistris “inspiegabilmente”. Il dibattito è poi proseguito con l’intervento di Venanzio Carpentieri e Graziella Pagano che hanno preceduto l’intervento del candidato sindaco di Caserta Carlo Marino che ringraziato la segreteria regionale per aver creduto nelle primarie a Caserta. “Vogliamo fare contribuendo insieme a voi un progetto un’idea della Campania non chiusa nella città metropolitana e nella capitale del sud che è Napoli. Coinvolgiamo l’intera Campania in una visione del mediterraneo e di un Sud che deve costruire competitività e sviluppo. Vincere nelle città importanti della regione può dare slancio al progetto di Napoli possiamo farlo soltanto se stiamo insieme”.