Dieci minuti per iniettare medicinali che dovevano essere somministrati nel corso di un’ ora, visite domiciliari mai avvenute, altre ridotte a poche manciate di minuti per poter gonfiare i report da consegnare alla Asl Napoli 3 Sud, e ricevere, quindi, il pagamento per cure non effettivamente prestate a malati terminali. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza della Compagnia di Nola (Napoli), agli ordini del capitano Luca Gelormino che, su ordine della locale Procura, ha notificato un avviso di garanzia ad un infermiere professionale di 60 anni, accusato di truffa al sistema sanitario. L’ infermiere, in servizio all’ Asl di Nola, secondo le testimonianze dei parenti di alcuni pazienti terminali, pur di ottenere le firme sui documenti che attestavano l’avvenuta corretta prestazione, minacciava di lasciare ”morire nel dolore” i pazienti a lui affidati. I finanzieri hanno accertato che l’infermiere, specializzato nella terapia del dolore ed incaricato di svolgere assistenza domiciliare a pazienti affetti da gravi patologie, era solito falsificare i documenti relativi alle prestazioni rese, per ottenere le indennità da parte dell’Asl Napoli 3 Sud, attestando cure giornaliere della durata di diverse ore a pazienti che in realtà ricevevano visite della durata di pochi minuti, ed in alcuni casi non erano nemmeno stati assistiti. La truffa ai danni dell’Asl – secondo quanto emerso dalle indagini – andava avanti da tempo. Ora le indagini della Guardia di finanza di Nola continuano per accertare se la condotta dell’ infermiere abbia portato anche a gravi conseguenze per la salute dei pazienti che avrebbe dovuto curare.

 

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