“Siamo in presenza di un episodio imprevisto ed imprevedibile. La pistola con cui Daniele De Santis ha fatto fuoco non era sua perché non aveva armi con sè. Per lui chiedo l’assoluzione per legittima difesa”. E’ quanto sostenuto oggi in aula dall’avvocato Tommaso Politi, difensore dell’ultrà romanista accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito da un colpo di pistola nel prepartita della finale di Coppa Italia del 2014 e morto dopo 50 giorni di agonia. Per De Santis la procura di Roma ha chiesto l’ergastolo. Nel corso della sua arringa difensiva, Politi ha affermato che “De Santis era già in fin di vita quando venne raggiunto, nel vialetto di accesso al Ciak Village, dal gruppo di tifosi del Napoli di cui faceva parte Ciro Esposito. Era gravemente ferito ad un piede e raggiunto da coltellate”. Per il difensore “Gastone” “aveva cercato di fuggire e mettersi in salvo chiudendo il cancello del Ciak Village”.

 

 

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