Una promessa quasi d’amore fra un cittadino e la città che lo ospita da oltre 30 anni. È questo in estrema sintesi l’impegno dell’avvocato Giovanni Megna candidato al consiglio comunale nella fila di “Terra Libera” a supporto dell’aspirante sindaco Carlo Marino. Megna è alla seconda candidatura, a testimonianza di un lavoro costante e duraturo nel tempo e frutto della presa di coscienza che chi ha a cuore le sorti del capoluogo di Terra di Lavoro debba rimboccarsi le maniche per affrontare e risolvere una volta e per sempre le problematiche di una città di sicuro non facile ma che ha in sé potenzialità a dir poco enormi. Legale da oltre diciassette anni, Megna, prima ancora di mettere nero su bianco il suo articolato ed incisivo programma di governo, ha voluto scrivere una vera e propria missiva alla sua amata città. “Cara Caserta,- scrive, parlando come se fosse un fidanzato- da quando avevo sei anni sei la mia città, mi hai ospitato prima al Parco Cerasole, quartiere ricco di verde e spensieratezza e poi nel tuo bellissimo centro, dove ho avuto modo di apprezzare il tuo cuore. Adesso ti osservo da una tua piccola frazione, Sala, che mi regala ogni giorno il contatto con tante belle persone. Cinque anni fa decisi di candidarmi, per dare un contributo alla tua crescita, ma hai deciso di aspettare ed io ho accettato con rispetto, felice del dignitoso riscontro. Adesso riprovo con tenacia e determinazione, per mettere a tua disposizione le mie idee, il mio contributo e la mia passione. Mi auguro che questa volta deciderai di scegliermi, se accadrà ne sarò onorato. Caserta, scegli di stare con chi ci crede ancora”. E nel declinare la propria proposta di governo, Megna parte dalla consapevolezza che per far uscire dalle secche dove si è impantanata Caserta è necessaria un terapia d’urto che consenta una ripartenza a tutto gas. “Le questioni sul tappeto- dichiara- vanno affrontate avendo bene l’idea di città che nel complesso di vuole realizzare ed al tempo stesso prendendo in esame, problematiche, peculiarità e potenzialità dei singoli quartieri. Solo così potremo costruire una città armoniosa ed al passo coi tempo in grado di venire incontro alle esigenze dei singoli cittadini e dei gruppi sociali”. E parlando di “Terra Libera”, Megna di dice “veramente orgoglioso di farne parte, in quanto si tratta di un gruppo ricco di persone per bene che hanno deciso di impegnarsi in prima persone per risollevare le sorti della propria comunità. La risposta giusta di quella che viene definita la comunità civile alle mancanze della politica ed alla demagogia dell’antipolitica”.
Francesco Paolo Legnante