«Donne e uomini di spessore che hanno spiegato ai casertani un’idea di città nuova e una proposta politica solida, quella del Partito Democratico». Così Enrico Tresca, segretario cittadino del Partito Democratico, sulla lista che il Pd ha presentato agli elettori per l’appuntamento con le urne di domenica. «Il Partito Democratico si candida, insieme a Carlo Marino, a risollevare una città lasciata colpevolmente in uno stato di degrado economico, sociale e infrastrutturale. E si candida a farlo presentando un programma in grado di scrivere, insieme, il presente di questa città – spiega Tresca – Partendo dalla restituzione ai casertani dell’area verde del Macrico e dalla manutenzione straordinaria che verrà effettuata nei quartieri e nelle frazioni. Immaginando politiche sociali dove il Comune, in collaborazione con le associazioni del terzo settore, riesca ad essere vicino realmente alle famiglie, agli anziani e a chi vive uno stato di disagio. Una città che deve, attraverso l’impegno quotidiano, ritornare una città normale, con un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome e dove i residenti si sentano sicuri», continua il segretario del Pd Caserta». «Solo scrivendo il proprio presente, – continua il segretario cittadino del Partito Democratico – la città potrà ritornare a programmare il suo futuro. Un futuro, ed è questa la nostra idea, in cui Caserta sia un punto di riferimento per l’intera Regione Campania. Una città che si candida a diventare una capitale permanente della cultura e che farà del turismo e dei servizi innovativi che attorno ad esso ruotano una fonte di crescita economia e sociale». «Io sono convinto che ci si salva e si va avanti solo se si agisce insieme. Per questo chiedo ai casertani di guardare in alto e camminare insieme. E di non farsi prendere dallo sconforto o contagiare dall’ipocrisia di chi continua a dire ‘tanto non cambia nulla’. – conclude Tresca – Capisco i tentativi delle ‘sirene di turno’ di cercare di affascinare (con canti poco melodiosi) l’elettorato che vede nel Pd di Caserta una scelta solida e sicura per scrivere il presente di questa città. Ma agli elettori ricordo, parafrasando Camus, che la Speranza, al contrario di quel che si crede, equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi».