Un cittadino di qualsiasi altro comune che in queste ultime ore di campagna elettorale si trovasse, suo malgrado, costretto a passare per Sant’Arpino penserebbe che a contendersi la fascia tricolore siano Elpidio Maisto, Giuseppe Dell’Aversana e…Maria Rosaria Di Santo. E magari potrebbe pensare “che bello una neo maggiorenne in campo per cambiare il suo paese”. Ma come tutti sanno non è così perché ufficialmente la candidata sindaco di “Alleanza Democratica per Sant’Arpino” è tale Iolanda Boerio, ex assessore e consigliere comunale uscente, passata alle cronache per essere rimasta l’ultima giapponese a guardia disantismo puro e duro, tanto da sconfessare addirittura un suo stesso voto in consiglio comunale pur di offendere il suo mentore: Eugenio Di Santo. La buona Iolanda in tutte queste settimane di campagna elettorale ha cercato in tutti i modi, in verità alquanto maldestri , di presentarsi come una candidata indipendente e non una semplice emanazione dell’ex sindaco che per le vicende note non poteva candidarsi. Uno sforzo generoso che però già non aveva prodotto risultati apprezzabili e che è stato ulteriormente vanificato nelle ultime ore, quando preannunciando l’ultimo comizio elettorale della sua lista in Piazza Umberto I, ha anche invitato i santarpinesi a prendere parte al termine dello stesso comizio ad una festa con tanti di frizzi e lazzi che si terrà nel cortile di casa Di Santo ovviamente. Giusto per far capire, casomai ci fosse qualcuno duro di comprendonio, chi comanda veramente e che è solo per un caso che l’unico e vero leader, Eugenio da Sant’Arpino, a questo giro ha dovuto cedere il passo. E ovviamente l’unica cosa che conta è catalizzare i voti sulla pargola del sovrano destituito e così giusto per chiarire il messaggio il cancello della villa di Via De Gasperi dalle 13:00 è ornato da tante bandiere con l’effige di Di Santo jr. Del resto la campagna elettorale che si sta per concludere, passerà agli onori delle cronache locali, oltre che per il vincitore, non a caso abbiamo usato articolo e sostantivo maschile, ma anche perché per la prima volta una candidata consigliera ha avuto più promozione rispetto a quella che avrebbe dovuto essere la sua capolista. E guardacaso i 6X3, compresi quelli taroccati degli ultimi giorni, sono stati sempre quelli della Di Santo jr, le foto della lista scattate nella villa di famiglia, e negli incontri pubblici figura centrale è sempre quella del buon Eugenio. Come direbbe un santarpinese d’adozione, il grande Antonio Lubrano, la domanda da tempo sorge spontanea. “Cara Iolanda, perché prestarsi in questo modo al gioco di un personaggio che ha dimostrato di avere a cuore solo le proprie sorti personali?”. Domanda estendibile ovviamente agli altri 15 candidati al trono che hanno scelto di fare da paggetti e vallette al sovrano ed all’erede al trono.
Francesco Paolo Legnante