Riceviamo e pubblichiamo la nota di protesta dei lavoratori dell’Area di crisi di Caserta contro la visita di Matteo Renzi a Marcianise prevista per domani. “Sul lavoro purtroppo il governo Renzi ha deciso di percorrere gli errori del passato” anche se e certo oggi siamo in una situazione disastrosa, la crisi sta uccidendo per intero il nostro paese. “Il governo a parole afferma di non condividere le politiche di austerità europee. Caro Matteo noi ci domandiamo ma la ripresa c’è davvero in questo paese? – neppure quando l’Italia era alla guida dell’Unione Europea, il governo ha aperto dei seri tavoli tecnici sulla problematica del lavoro. Oggi si chiedono margini di flessibilità, ma sempre restando dentro gli impianti di tagli e di disinvestimento rispetto al lavoro – affermiamo in maniera alterata che l’Europa chiede il nostro scarso Governo obbedisce: pensiamo alla richiesta di superare i contratti nazionali, alla spaventosa tragica idea di peggiorare sempre di più la condizione pensionistica. Caro Matteo Renzi, oggi non sei per niente il benvenuto nella nostra provincia, ma stampati in quella tua mente questo messaggio: “Occupati con il tuo Governo della tematica del lavoro”. Per tutti il vero problema principale resta il lavoro e per questo che noi lavoratori del “BACINO DI CRISI DI CASERTA” che queste misure ( taglio degli ammortizzatori in Deroga, Corsi di Formazione mal pagati non possono essere l’ancora di salvezza per il nostro territorio). Noi lavoratori del riteniamo la mobilità in deroga l’unica ancora di salvezza per tenerci ancora aggrappati al lavoro. Ricordiamo che la mobilità in deroga è stata sottoscritta nel PAC di Caserta, piano sottoscritto dalle istituzioni industriali il 26 Gennaio 2013. Insomma la situazione, inutile negarlo è disastrosa. I cari continuano a dare sostegno ad un partito che ha distrutto i veri ideali della sinistra italiana, un Partito Democratico che non vuole accorgersi che il capitale veste oggi di rosso per ingannare in maniera accurata gli ignari (noi operai). Oggi abbiamo un Partito che nasconde in maniera vergognosa per non dire criminale le sue oscene pratiche distruttive dei diritti sociali e del lavoro, chiamando “orwellianamene riforme” tali nefandezze che giovano sempre al Signore e mai a noi Operai. Caro Matteo noi non ti vogliamo, ma soprattutto non ci rappresenti. Noi vogliamo il nostro lavoro, lotteremo per difenderlo anche con la vita”.