«La chiusura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa completa un percorso che è iniziato con questa legislatura e che ha rappresentato un grande segno di civiltà. Ciò non toglie che l’assistenza nei confronti di queste persone sino ad ora ospitate deve essere attentamente monitorata presso le Rems al fine di evitare che queste si trasformino in tanti piccoli ospedali psichiatrici giudiziari. E’ una riforma rivoluzionaria che tuttavia richiede continua attenzione e monitoraggio da parte delle istituzioni preposte: Ministero della Salute, Ministero di giustizia e Asl» ha dichiarato il senatore aversano Lucio Romano di Democrazia Solidale. «In merito alla destinazione dell’ex opg, -ha continuato- già nel 2015 evidenziai che l’allora governo della Regione non era interessato a rilevare la struttura e che, rimanendo in carico al ministero di giustizia, avrebbe potuto portare, come accaduto, ad una riconversione in carcere a bassa pericolosità. Ciò non toglie che la nuova amministrazione comunale si faccia carico di una destinazione altra che contemperi le esigenze del Dap e dell’attiguo tribunale di Napoli Nord, ma che non cancelli le giuste istanze della cittadinanza con l’apertura alla città di parte dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario». «E’ davvero originale –conclude il senatore aversano- che in un progetto nazionale, già individuato dal ministero a delocalizzare le strutture detentive, le si riconosca, invece, la possibilità di sussistenza al centro della città. Se sono state abbattute, simbolicamente, le mura di detenzione dell’opg grazie all’impegno profuso in commissione igiene e sanità, è assolutamente doveroso che le mura vengano abbattute per ridare giusti spazi per una migliore vivibilità dei cittadini. Svolgerò un’azione di sensibilizzazione a livello ministeriale perché si possa raggiungere un giusto e auspicato equilibrio tra le due diverse esigenze del Dap e di Aversa».

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