Basta dargli il là. E diventa un fiume in piena. Nell’ambito del processo sulla “Gmc” Sergio Orsi ha fatto altri nomi illustri: quello di Salvino Cella, ex consigliere comunale di Aversa, e di Carlo Savoia, fratello di Giuseppe Savoia, ex sindaco di Sant’Arpino. Il primo sponsorizzato da Lorenzo Diana, ex senatore Ds, per anni paladino anticamorra. Il secondo da Nicola Cosentino, a quell’epoca dominus del Pdl. L’imprenditore dei rifiuti ha parlato di Cella e Savoia nel corso dell’udienza che si è tenuta oggi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. In aula gli imputati Angelo Brancaccio (ai domiciliari a Formia) e Andrea Lettieri, ex primi cittadini rispettivamente di Orta di Atella e Gricignano. I nomi dell’ex consigliere comunale aversano, candidato a sindaco in quota Idv alle amministrative del 2012, e dell’ex presidente dell’Eco4 sono venuti a galla quando Orsi ha spiegato i suoi rapporti con il mondo politico. Rapporti trasversali, da sinistra a destra, a seconda dei suoi interessi imprenditoriali. “Nicola Cosentino – ha dichiarato Orsi, ascoltato come teste e condannato a 2 anni e 8 mesi nello stesso processo – mi indicò Carlo Savoia, fratello dell’allora sindaco di Sant’Arpino, mentre Lorenzo Diana mi segnalò Salvino Cella”. Savoia fu nominato presidente dell’Eco4. Cella beneficiò di un incarico nella “Gmc”. Insomma, un favore al centrodestra (Cosentino) e uno al centrosinistra (Diana) per mantenere buoni rapporti con politici, in quel periodo, tra i più influenti della provincia di Caserta. Nel caso di Carlo Savoia c’è un doppio trasversalismo. Lui orbitava attorno a Forza Italia, mentre il fratello è stato sindaco del Pd a Sant’Arpino. Carlo Savoia, in qualità di dipendente del Consorzio Cite, è stato raggiunto, nel gennaio scorso, da un provvedimento cautelare di divieto di dimora nell’inchiesta sull’appalto dei rifiuti a Ischia, che portò alla richiesta di arresto (respinta dalla giunta per le autorizzazioni a procedere) del senatore di Fi Domenico De Siano. Nell’inchiesta della Procura di Napoli è indagato anche l’onorevole Luigi Cesaro.

Tornando alla “Gmc”, Orsi ha risposto ai legali di Brancaccio e Lettieri con una selva di “non ricordo”. Sul presunto incontro tra lui, Raffaele Letizia, referente dei Casalesi, e Lettieri, organizzato secondo il teste per una gestione affaristico-camorristica della società multiservizi, l’imprenditore dei rifiuti ha fornito due versioni diverse sulla data dell’incontro. Aspetto messo in rilievo dagli avvocati Raffaele Costanzo e Giuseppe Stellato che hanno messo sotto torchio Orsi con una raffica di domande. Molto vago anche il riferimento al suo presunto appoggio elettorale all’ex sindaco di Gricignano. “Non ricordo di preciso le date e in quali elezioni l’ho sostenuto”. Poi la palla è passata ai legali di Brancaccio. Gli avvocati Mario Griffo e Maurizio Abbate hanno chiesto a Orsi di ricostruire le tappe della nascita della “Gmc” e dell’ingresso del Comune di Orta nella società pubblico-privata. L’imprenditore ha ribadito quanto detto durante l’esame del pm D’Alessio. “Brancaccio mi fu presentato dal magistrato Donato Ceglie. L’allora sindaco di Orta mi disse di non voler avere nulla a che fare con persone vicine ai clan quando lo informai dell’incontro tra il sottoscritto, Letizia e Lettieri”. Sul suo presunto appoggio elettorale a Brancaccio alle regionali del 2005, Orsi ha rivelato di averlo “sostenuto a San Cipriano d’Aversa, dove prese circa 900 voti, assieme a Lorenzo Diana”. E ha aggiunto: “Noi tre stavamo tutte le sere assieme”. Sollecitato dai legali di Brancaccio in merito alla dazione di una somma di denaro ad un assessore di Orta di Atella, l’imprenditore ha confermato l’episodio. “Nel biennio 2005-2006 ho dato alla presenza di Brancaccio 10mila euro a un assessore davanti al bar “Dom Perignon” di Gricignano, ma non ricordo il nome”. Bisognerà attendere l’interrogatorio di Brancaccio per conoscere il nome del presunto tangentista. Se la versione di Orsi fosse confermata, l’ex sindaco sicuramente ricorderà chi ha intascato i soldi. E finalmente sarà svelato l’arcano che tiene da tempo con il fiato in sospeso la politica ortese. Al termine del controesame il giudice Carotenuto, presidente del collegio, ha fissato anche le prossime quattro udienze. Il 14 settembre, alle 14.00, saranno ascoltati i pentiti Riccardo e Paolo Di Grazia. Il 7 ottobre, alla stessa ora, toccherà ai collaboratori di giustizia Orlando Lucariello, Luciano Cantone e Giuseppe Valente. Il 18 ottobre, alle 9.00, sarà la volta di Nicola Panaro, uno dei pentiti più importanti per il suo ruolo di spicco nel clan dei Casalesi. Infine il 21 ottobre, alle 14, saranno ascoltati tutti gli altri collaboratori di giustizia, tra cui Gaetano Vassallo.

Mario De Michele

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui