Scatta la prescrizione per Antonio Bassolino, imputato nel processo per le cosiddette ‘consulenze d’oro’ erogate all’epoca del commissariato per l’emergenza rifiuti. Ma il suo legale, Giuseppe Fusco, annuncia ricorso contro la sentenza del tribunale di Napoli: “Vogliamo l’assoluzione con formula piena, al pari delle altre 15 già ottenute da Bassolino”. Il processo, iniziato nel 2010 davanti alla prima sezione del tribunale di Napoli, presidente Marco Occhiofino, vedeva l’ex governatore accusato di peculato nella sua veste di commissario per l’emergenza rifiuti. Motivo: parcelle per 154 milioni di vecchie lire erogate all’avvocato amministrativista Enrico Soprano, consulente del commissariato, sulla base di provvedimenti ritenuti illeciti e illegittimi. “Nel procedimento – spiega Fusco – è stato provato che Bassolino si limitò a firmare un decreto di liquidazione, la cui istruttoria era stata svolta da altri soggetti, specificamente competenti”. L’avvocato Fusco sottolinea anche l’infondatezza della tesi secondo cui Bassolino avrebbe potuto favorire Soprano in virtù di una comune provenienza politica: “L’amministrativista fu scelto come consulente all’epoca del precedente commissario, l’allora presidente della Regione Andrea Losco, quindi Bassolino non ebbe alcun ruolo neanche nella sua nomina”.