Il portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere che la Commissione europea si occupi della grave situazione ambientale dell’ex “Cava Statuto” di San Prisco in provincia di Caserta. Facendo riferimento al rispetto di quattro direttive europee e alla presenza della cava all’interno dell’area Sic (Sito di interesse comunitario) di Monte Tifata, Pedicini ha posto alla Commissione Ue tre interrogativi: 1- Se ritiene compatibile la presenza della cava dismessa all’interno di un’area Sic? 2- Quali azioni stanno intraprendendo il Comune di San Prisco e la Regione Campania per vietare lo scarico abusivo, la gestione incontrollata dei rifiuti e la bonifica dell’area della cava che è stata sottoposta a sequestro da più di 20 anni ed è classificata come “cava dismessa” nel Piano di bonifica della Regione Campania adottato nel 2013? 3- Quali azioni intende intraprendere la Commissione per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini residenti in quell’area? Nell’interrogazione Pedicini ha precisato che l’area dell’ex “Cava Statuto” di San Prisco è di proprietà privata e che, a seguito di un sopralluogo dell’Arpa Campania, è stato certificato che nel sito sono presenti rifiuti urbani e speciali scaricati abusivamente come plastica, pneumatici, ferraglia, elettrodomestici e lastre di Eternit contenenti amianto. “La grave situazione di incuria e degrado di questo sito – ha commentato Pedicini – mette in luce, per l’ennesima volta, lo stato di abbandono al quale sono state sottoposte tantissime aree della Campania. Ci dispiace constatare che, oltre alla drammatica emergenza che viene vissuta dai cittadini residenti nei comuni ricadenti nella Terra dei fuochi, sono sempre più numerosi i territori campani dove vengono scoperte e individuate discariche abusive pericolose e luoghi dove sono stati occultati rifiuti che possono danneggiare gravemente l’ambiente e la salute pubblica. Per troppi anni – ha evidenziato il portavoce del M5s – le istituzioni competenti e chi aveva responsabilità politiche hanno lasciato che questo avvenisse e non sono intervenuti per evitare che si verificasse tutto questo. Per quanto ci riguarda, – ha concluso Pedicini – ci batteremo in tutte le sedi per far sì che gli organi competenti locali, nazionali e europei intervengano per far rispettare le norme e bonificare le aree a rischio”.