Piedimonte Matese – Aveva fatto la gavetta in un piccola azienda-maglieria dei suoceri nel centro storico di Piedimonte Matese . Vincenzo D’Allestro, uno degli ostaggi trucidati nella infame strage di Dacca aveva iniziato così l’attività imprenditoriale fino a mettersi in proprio insieme alla moglie /stilista, Maria Assunta Gaudio diplomata al commerciale “De Franchis”. Aveva messo a frutto la sua capacità tecnica ed informatica nello sviluppo dell’azienda di import ed export con molti paesi esteri e specie in Asia. Una grande passione per il lavoro e per i viaggi : era questa la caratteristica , lo stile di vita di Vincenzo che gli amici matesini( molti familiari a Piedimonte Matese e a San Potito Sannitico al cui confine ..ricordano per il senso della compagnia, la gioia di vivere. Proprio in questi giorni doveva stare a San Potito per la festa del grano invitato da uno degli amici più cari: tutto annullato dopo che è stata spezzata in maniera ignobile la vita di questo giovane imprenditore con l’amore per i viaggi. Un’adolescenza tra Acerra ed il Matese dove ha militato anche in alcune squadre di calcio a livello dilettanttistico (Si faceva chiamare Vincenzo “Bordon” in omaggio al mitico portiere dell’Inter). Lavoro ed affetti tranciati da quelle raffiche nella terribile strage compiuta a Dacca dai militanti dell’Isis vittima innocente insieme ad altri nostri connazionali.
Michele Martuscelli