“Non c’è mai stato un contatto fra Juventus e Napoli. La Juve non ha mai avuto l’intenzione di pagare la clausola rescissoria per Higuain, né gliel’abbiamo chiesto”. Così il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: “La Juve è molto intelligente, capisce che non può fare questo torto. E’ una società di razza, non è arrivata sul mercato l’altro ieri, c’è da decine e decine di anni, ha vinto tanti scudetti. Sa perfettamente che è una battaglia persa, diventerebbe una squadra estremamente antipatica”. Al termine dell’assemblea della Lega Serie A in cui ha incontrato l’ad della Juve Beppe Marotta, De Laurentiis si è fermato davanti alle telecamere quasi dieci minuti per chiarire la situazione dell’attaccante. “A Marotta ho detto: ‘Tu vuoi pagare la clausola rescissoria?’. E lui: ‘Non ci penso nemmeno'” ha raccontato il presidente del Napoli, negando l’interesse per giocatori bianconeri come Pereyra (“E’ fuori dai giochi”) e Zaza (“Con tutti tanti attaccanti che abbiamo, non facciamo i bulimici per creare mal di pancia in spogliatoio”). “Nessun club finora”, ha continuato, ha detto di voler pagare la “clausola di 97 milioni di euro virgola x”, e finora ci sono state “solo cavolate che alimentano le testate ma fanno male ai tifosi”. “Proprio perché non voglio vendere metto una clausola molto alta”, ha aggiunto De Laurentiis liquidando gli annunci del fratello di Higuain secondo cui il giocatore non rinnoverà il contratto: “Noi non parliamo con i procuratori. Higuain è in vacanza dopo la Coppa America, lo vedrete il 25 in ritiro a Dimaro e gli diremo ‘Welcome’ – ha assicurato -. Non l’ho ancora sentito, ho 100-120 società, le mie giornate sono abbastanza complete”. Quindi è convinto che alla fine la Juve non pagherà la clausola? “Sono convinto – la replica di De Laurentiis – che la Juventus è una società con una sua classe, e che non andrà a disturbare questo discorso. Potrei forse pensare che il calciatore potrebbe bussare a qualche personaggio di un club, compresa la Juventus, e allora la Juventus potrebbe sentirsi intitolata a chiedermi cosa succede. Ma credo che li farei comunque ragionare dicendo: ‘Ragazzi, per me non è il caso, se volete andare contro il muro, andate contro il muro'”.

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