Circa cinquanta genitori di studenti del Liceo Pizzi di Capua (Caserta) hanno manifestato davanti all’istituto per protestare contro il mancato avvio dei lavori nella struttura in cui sono inagibili 34 aule su 62 a causa del crollo avvenuto nel maggio scorso della parte inferiore del solaio di copertura. Pochi giorni fa il dirigente del Pizzi Enrico Carafa aveva lanciato l’allarme affermando a chiare lettere che la partenza dell’anno scolastico, senza i lavori, sarebbe stata a forte rischio accusando la Provincia, ente in dissesto, di non aver provveduto ai lavori. “Dopo oltre due mesi dal fatto – aveva denunciato Carafa – i lavori non sono iniziati né sono in programma perché i tecnici della Provincia hanno sempre risposto picche a causa di problemi di natura finanziaria. Ma il tempo stringe, per il prossimo anno avremo 1580 studenti, di cui 390 iscritti al primo anno, divisi in complessive 66 classi, e solo 28 aule a disposizione; con tale situazione non potremo garantire il regolare avvio dell’anno scolastico”. Il presidente della Provincia Di Costanzo aveva spiegato che era solo questione di tempo, e che dopo l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, gli interventi sarebbero stati fatti. Ma i genitori dei ragazzi, di fronte all’incertezza, oltre a manifestare – un genitore si è anche incatenato al cancello della scuola – ed esporre polemici striscioni, come quello con la scritta “Pericolo – Caduta Squola Pubblica”, hanno avviato una contribuzione volontaria inviando denaro alla scuola. “Al momento – dice Carafa – non si è mosso nulla. Ho scritto all’assessore regionale Lucia Fortini e abbiamo investito del problema il Ministero. Le istituzioni si muovano”.