“La qualità, la trasparenza, la regolarità, la sicurezza, sono le stelle polari delle ripresa del settore edile così come lo è il rinnovo della contrattazione integrativa che nelle province della nostra regione segna il passo. Riteniamo un errore, il fatto che le Associazioni dei Costruttori delle Province della Campania, non ne favoriscano il rinnovo utilizzando strumentalmente la crisi. Il contratto non serve soltanto a rinnovare diritti e salario. E’ un antidoto alla crisi, è la ‘carta d’identità’ di un sistema che si candida a motore di sviluppo della Campania. Per il Sindacato di categoria la battaglia per il rinnovo del contratto è un tutt’uno con quella del lavoro”. Le associazioni di categoria del settore edile Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil venerdì 29 luglio scenderanno in piazza per rivendicare le loro posizioni su contratto e lavoro al Governo, alla Regione, alle Istituzioni locali. Appuntamento alle 10 in piazza dei martiri presso la sede dell’Ance. “Il bilancio del settore delle costruzioni è drammatico poiché ha vissuto una delle crisi più durature e profonde e ancora oggi sente i colpi pesanti di una difficoltà non ancora superata: più di 50 mila posti di lavoro persi, una ricchezza tra i 250 e i 300 milioni di euro andata in fumo, un sistema d’impresa smantellato dalla burocrazia, dal ritardo dei pagamenti, dalle vessazioni criminali. La crisi ha colpito e colpisce i lavoratori e le imprese” denunciano il segretario della Feneal Uil Andrea Lanzetta, della Filca Cisl Giovanni D’Ambrosio, della Fillea Cgil Giovanni Sannino. “Occorre che gli investimenti annunciati e programmati, a partire dall’Agenda Comunitaria 2014-2020, diventino cantieri aperti, in tempi celeri e certi – auspicano i sindacalisti -. Così come è fondamentale avviare programmi di riqualificazione e rigenerazione urbana, per intervenire sul patrimonio edilizio, vetusto ed insicuro, puntando sulle periferie. Grande risalto dovrà avere il rilancio del Progetto Sirena. Sul risparmio energetico, servirà valorizzare il patrimonio storico-culturale, dal Centro Storico di Napoli e dei tanti Centri Storici della Campania. La crescita e la ripresa del settore, passano da qui e non possono prescindere dalla dimensione qualitativa e regolativa, oltre che dall’implementazione dell’occupazione” concludono i sindacalisti.
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