“Non ci sono stati disguidi. È un processo molto complesso perché quest’anno sulla base della legge, così come uscita dal Parlamento, c’è un piano di mobilità straordinaria”. Lo ha detto Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, parlando della questione relativa all’assegnazione delle sedi che ha causato contestazioni da parte di molti insegnanti. “Questo significa che tutti coloro che volevano entrare o rientrare in mobilità – ha spiegato – potevano farlo quest’anno. Poi ci sarà un blocco per tre anni, dopodiché si procederà triennio per triennio dando così continuità didattica”. “E’ chiaro – ha sottolineato Giannini – che come tutti i processi complessi che mettono in moto migliaia di persone possano esserci anche casi personali in cui l’aspirazione non si combina esattamente nei tempi e nei luoghi desiderati”. “Il nostro interesse è che tutto questo mondo complesso vada a regime entro l’inizio dell’anno scolastico – ha aggiunto – come è avvenuto l’anno scorso con il grande piano istituzionale”. “Concluderemo gradualmente il concorso portando in cattedra 63.700 nuovi insegnanti – ha concluso – È un investimento gigantesco fatto per il mondo della scuola che finalmente dà soluzioni definitive a problemi che si trascinavano da decenni”.

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