Uccisi, forse, per spezzare quel patto che stavano stringendo, in rappresentanza di diversi clan, per la spartizione del business della droga nel centro di Napoli. Erano esponenti di tre famiglie camorristiche diverse i bersagli dell’agguato di ieri in vico Nocelle, nei pressi di via Salvator Rosa, zona Materdei, finite nel mirino del commando entrato in azione in pieno giorno. Sotto i colpi dei sicari, in un dedalo stretto, sono morti Salvatore Esposito, 32 anni, ritenuto un boss emergente della zona del Cavone – il luogo dove è avvenuto – e Ciro Marfè, 25 anni. Ferito, con un proiettile alla schiena, Pasquale Amodio, 43 anni, e ricoverato in ospedale. Per accelerare i soccorsi – secondo quanto emerso e riportato da organi di stampa – una persona che lo aveva caricato a bordo di uno scooter ha incrociato un’ambulanza e ‘chiesto’ con energia che il ferito fosse accompagnato in ospedale. Il numero di colpi esplosi – almeno una trentina – fa capire che la spedizione di morte rappresenta anche un messaggio inequivocabile inviato dai clan contrapposti che intendono recitare un ruolo da protagonisti nella spartizione del business della droga e non vogliono cedere il passo ad altri.