Una banda di trafficanti di migranti con a capo un tunisino convertitosi alla Jihad: è quella scoperta dai carabinieri del Ros che, coordinati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno arrestato otto stranieri con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla falsificazione di documenti. Uno dei destinatari della misura cautelare, ritenuto il capo, è indagato anche per terrorismo dalla procura distrettuale di Napoli. Al centro delle indagini del Ros un’organizzazione criminale che, in cambio di denaro, predisponeva e faceva rilasciare da aziende tessili compiacenti contratti di lavoro e buste paga fittizie in favore di altri immigrati maghrebini, consentendo loro di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di lavoro e regolarizzando così la loro posizione in Italia. Capo e promotore dell’organizzazione criminale un tunisino, che è stato contestualmente indagato dalla procura distrettuale antiterrorismo di Napoli per associazione con finalità di terrorismo internazionale insieme ad altre persone in via di identificazione. A questo riguardo, il Ros ha documentato la sua progressiva auto-radicalizzazione, manifestata anche attraverso social network, commentando tra l’altro con favore i recenti attentati di Parigi. I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Il ros ha eseguito cinque ordinanze di custodia in carcere e tre obblighi di dimora. Tra i cinque destinatari della custodia in carcere c’e’ Mohamed Kamel Eddine Khemiri, tunisino, 41 anni, ritenuto il capo dell’organizzazione per delinquere e il solo indagato anche per terrorismo. Gli altri quattro sono: Badreddine Aifa, tunisino, 27 anni; Mohammed Charraki, marocchino di 51 anni; Kamrul Mohammed, 42 anni del Bangladesh; Alì Shek, 32 anni, anche lui originario del Bangladesh. I destinatari dell’obbligo di dimora sono un tunisino, un algerino e un marocchino.

 

 

 

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