Pompei è senza sindaco e senza amministrazione: nella notte, dieci consiglieri comunali hanno firmato le loro dimissioni, sfiduciando il sindaco Ferdinando Uliano, davanti a un notaio. Il prefetto è stato già informato e nelle prossime ore nominerà il commissario prefettizio per l’ordinaria amministrazione del Comune. Il Comune di Pompei tornerà al varo in maggio del prossimo anno. La sfiducia a Uliano è un fulmine a ciel sereno, anche se, dai primi mesi della sua amministrazione è stato difficile tenere insieme una giunta stabile. Dieci consiglieri comunali, su 16 che siedono a Palazzo, 2 della maggioranza e 8 dell’opposizione sono gli autori di questo gesto inaspettato. Nelle ore che hanno preceduto le dimissioni non ci sono stati segnali politici che allertassero il primo cittadino sulle intenzioni dei suoi consiglieri. Il governo Uliano è composto da Pd, Udc e liste civiche. I consiglieri di maggioranza Luigi Ametrano e Stefano De Martino (eletti nello schieramento Nando Uliano eletto nel giugno 2014 erano passati all’opposizione lo scorso settembre per poi ritornare nella maggioranza a luglio). Dietro alla sfiducia, ci sarebbero i malcontenti sui continui valzer della giunta, con numerosi cambi di assessori. Il sindaco spiega che non si aspettava tale “tradimento”, visto che era riuscito da poco a recuperare i due consiglieri alla maggioranza. “Sono un sindaco perbene che non ha ceduto ai ricatti dei consiglieri comunali, dei poteri forti e del malaffare”, commenta a caldo Uliano. “Non lascerò mai il Paese in mano ai farabutti e ai malfattori. La battaglia continua e ricomincio a testa alta. I cittadini hanno già scelto una volta per il cambiamento e lo rifaranno scegliendo di nuovo Nando Uliano sindaco”. I consiglieri dimissionari sono Maria Padulosi, Franco Gallo, Bartolo Martire, Carmine Cirillo, Salvatore Perillo, Lello De Gennaro, Marika Sabini, Angelo Calabrese, Stefano De Martino e Luigi Ametrano.