E’ iniziato il percorso del riconoscimento dei debiti fuori bilancio del comune di Aversa. Un faldone, più o meno definito, che potrebbe anche spalancare le porte del dissesto. Un’evenienza che l’amministrazione guidata da Enrico De Cristofaro sta cercando di evitare. E’ pesante però il fardello ereditato dal passato con debiti non riconosciuti sia dall’amministrazione precedente che dal commissario prefettizio. Debiti, che dietro l’incessante opera dell’opposizione, sono iniziati ad arrivare in consiglio comunale. E ieri il civico consesso ne ha riconosciuti una minima parte. Il sindaco, infatti, ha chiesto e ottenuto il rinvio dei debiti riguardanti la causa per l’affitto dell’ex sede distaccata del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in via Corcioni perché sono emerse novità nel contezioso. Nel corso della seduta c’è stato un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. Dello Vicario ha più volte chiesto delucidazioni sui criteri alla base della selezione dei debiti portati in assise. Golia ha sottolineato più volte le responsabilità del passato dato che ci sono somme che dopo 4 anni sono ancora in attesa di istruttoria. Alla fine, le opposizioni hanno votato in modo diverso. Pd e Aversa Più hanno votato con la maggioranza. Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno votato contro. Assenti, invece, Santulli e Capasso. Alla fine l’opposizione è uscita dall’aula al momento della votazione sulla delibera che aveva proposto perché modificata dagli uffici. Una delibera che Michele Galluccio ha definito come inammissibile, forse a ragione, perché priva del prospetto contabile. De Cristofaro dal canto suo si è impegnato a portare in consiglio il resto dei debiti per la metà del mese. Un impegno concreto, chissà se gli uffici riusciranno a istruire l’enorme mole di debiti che ancora mancano all’appello.

 

 

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