È scontro al calor bianco fra Antonio Ciliento ed il primo cittadino di Villa Literno Nicola Tamburrino. Ad infiammare il dibattito nelle ultime ore è stato prima l’orario di fissazione del consiglio comunale di venerdì prossimo e poi l’analisi del voto dello scorso giugno fatta dello stesso Ciliento. Partendo dall’imminente seduta del civico consesso c’è da registrare la retromarcia dell’esecutivo che ha deciso di convocare la seduta per le 17:30 di venerdì, mentre in un primo momento la stessa si doveva tenere alle 9:00 di mattina. Una decisione che aveva dato vita ad una vera e propria levata di scudi con il leader de “La Svolta” che non ha esitato a denunciare “la volontà del sindaco e dei suoi di impedire la partecipazione della cittadinanza ad un’assise molto importante. L’orario prescelto di fatto faceva sì che nessuno potesse assistere ai lavori dell’assemblea che doveva deliberare sulle linee programmatiche dell’amministrazione. Solo dopo che si è alzato il polverone la maggioranza ha deciso di spostare il tutto ad un orario più consono come quello delle 17:30”. Altro fronte caldo è quello scaturito dall’analisi del risultato elettorale, con Ciliento che poche ore fa replicando allo stesso Tamburrino ha sottolineato come “ per la legge, l’opposizione ha il dovere di controllare e vigilare e, se occorre di criticare. L’analisi del voto svolta nei giorni scorsi è un punto di partenza di un percorso che prende spunto dalla disputa politica per mettere in luce anche questioni sociali di interesse generale. Questioni che a non parlarne si aggravano nel tempo. Per il nostro sindaco invece, l’opposizione ha perso e deve stare zitta oppure deve parlare solo per fare autocritica 5 anni. Figuriamoci se possono dire qualcosa i consiglieri di maggioranza già vittime della manipolazione dell’odio oltre all’intimidazione per eventuale accusa di odio su loro stessi. Autocritica ampiamente fatta da La Svolta per ben 3 mesi ed implicita nello stesso post analisi del voto. Forse, nell’immaginario del nostro sindaco, l’opposizione è fatta solo di pecorelle smarrite che vanno ad elemosinare vantaggi presso la sua corte. Se fai opposizione vera ti dice che hai l’odio e non sai perdere. Tamburrino dimentica di essere Sindaco, vede l’accusa non influente di compravendita per la sua lista ma non vede l’ipotesi di reato nel suo paese e ci invita a denunciare. La Svolta ha già fatto il proprio dovere riguardo il tema della compravendita. Legga bene, e se ci sono gli estremi della calunnia vada lui a denunciarmi”.

 

 

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