Non torna in libertà l’ex direttore dell’ Avanti, Valter Lavitola. Oggi è stato infatti rigettato un reclamo dei suoi legali, finalizzato a fargli ottenere la scarcerazione. La decisione è stata presa dal presidente del tribunale di sorveglianza di Napoli, contro la quale ora Lavitola annuncia una denuncia per sequestro di persona e ingiusta detenzione. Il no alla libertà arriva “dopo cinque anni e nove mesi di detenzione,dei quali quattro passati in fatiscenti celle delle carceri napoletane, benché abbia già maturato il diritto al ‘fine pena’ e quindi alla scarcerazione”, lamenta l’ex direttore dell’Avanti. Tramite i suoi legali aveva chiesto di beneficiare della riduzione di pena per buona condotta di 75 giorni prevista dal “pacchetto svuota carceri”. Nell’ottobre 2013, “a causa di una presunta evasione” a Lavitola vennero revocati gli arresti domiciliari. Dopo l’archiviazione di quell’accusa ,i suoi legali Sergio Cola, Marianna Febbraio e Anna Savanelli chiesero al magistrato di Sorveglianza la rivalutazione della buona condotta per i due semestri per i quali era stata negata: a Lavitola venne riconosciuto il diritto, ma “per errore” – come riferisce lui stesso – non gli venne applicato il regime speciale che gli era stato concesso nel semestre precedente e in quelli successivi. Di qui la presentazione del reclamo da parte dei suoi difensori, che oggi è stato respinto.