Tutti i reperti della strage di via Caravaggio – un triplice omicidio scoperto in un appartamento a Napoli nel 1975 per il quale negli anni scorsi fu processato e assolto con formula piena Domenico Zarrelli – su cui la magistratura aveva autorizzato nuovi accertamenti scientifici, sono stati distrutti. E’ quanto denuncia il legale di una familiare di una delle vittime, l’avvocato Gennaro De Falco, che ha scoperto la circostanza nei giorni scorsi quando si è rivolto agli addetti dell’Ufficio corpi di reato di Napoli dove si era recato per acquisire uno strofinaccio insanguinato e alcuni mozziconi di sigarette. La polizia scientifica aveva individuato su di essi nel 2011 tracce di dna: alcune ritenute dagli investigatori compatibili con i profili genetici dell’imputato assolto con sentenza definitiva e altri tre profili di persone ignote. Agli addetti, De Falco aveva esibito le autorizzazioni firmate da due giudici, in entrambi i casi con il parere favorevole della procura. Il penalista ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Napoli chiedendo che venga svolto ”ogni accertamento sulle modalità e, soprattutto sui tempi della distruzione dei reperti, rivelatasi di eccezionale rilevanza probatoria, che rischia di pregiudicare notevolmente l’approfondimento delle indagini”.