Il sindaco di Solofra avrebbe tentato di far allontanare un sottufficiale dei carabinieri che indagava sullo sversamento di acque inquinate nel comune dell’Avellinese, chiedendo a un ex parlamentare del suo stesso partito di fare pressioni, per raggiungere tale obiettivo, sul ministro della Difesa. Un piano che comunque non ebbe alcun esito: l’ex parlamentare, pur avendo più volte rassicurato il sindaco che si sarebbe recato a Roma per avvicinare il ministro, non si sarebbe attivato. E’ quanto emerge dell’inchiesta sul rischio di contaminazione della falda acquifera tra i comuni di Solofra e Montoro, condotta dal procuratore di Avellino Rosario Cantelmo e dal sostituto Elia Taddeo. La vicenda è stata resa nota dal sito de Il Fatto quotidiano. Agli atti dell’indagine, approdata nei giorni scorsi all’emissione di un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di due dirigenti dell’azienda idrica locale, vi sono una serie di intercettazioni telefoniche confluite in una informativa dei carabinieri. Dalle conversazioni, secondo quanto evidenziato dagli investigatori, si evince che Michele Vignola, sindaco di Solofra, avrebbe contattato l’ex senatore Enzo De Luca, esponente irpino del Partito Democratico ”al quale chiede un suo intervento per far rallentare l’operato della procura della Repubblica”. In particolare avrebbe sollecitato un interessamento presso il ministro per ottenere il trasferimento del comandante della stazione dei carabinieri di Solofra, ”evidentemente troppo attivo nelle indagini”. Dice Vignola, in una telefonata intercettata il 26 marzo 2014 mentre conversa con l’ex senatore: ”Poi per quell’altra cosa mi stai facendo pigliare collera… ehhh… una cosa che non ti posso parlare per telefono”. E De Luca: ”Michele chiamami, mi vieni a parlare, io tutto quello che potevo fare l’ho fatto”. Vignola: ”Eh ma non possiamo andare a Roma…al ministero della Difesa?”. De Luca: ”ho capito, devo parlare con quella madonna….”. Vignola: ”eh..ci devi parlare (con Roberta Pinotti, attuale ministro della Difesa, chiosano i carabinieri)… eh devo parlare con Roberta”. Vignola: ”ma la devi chiudere questa cosa qua…me la devi fare… questa è una cosa personale che ti sto chiedendo”. In altre telefonate nei giorni successivi De Luca dice che si sarebbe recato a Roma (”mercoledì incontro pure la Pinotti”. L’11 aprile Vignola gli chiede se vuole parlare dal telefono fisso. Risponde De Luca: ”no, non dobbiamo parlare a lungo, ti volevo dire: ho fatto quella cosa…e quindi credo l’ho fatta al massimo livello… dovrebbe andare in porto anche tranquillamente… ti volevo tranquillizzare su questo… martedì forse vado di nuovo perché devo vedere alcune cose…detto questo ci possiamo vedere in questi giorni”. Poi Vignola chiede ”che tempi ti hanno dato per quella cosa?”. ”Michele, io gli ho detto che… di fare una cosa immediatamente… di intervenire fortemente e senza mezzi termini… e poiché là il capogruppo tra l’altro con il Generale…e quella…tiene proprio rapporti diretti…ehhh che ti devo dire…”. Gli investigatori escludono che l’ex parlamentare abbia contattato il ministro. Il sottufficiale dei carabinieri, che ha firmato il rapporto inviato alla procura, è tuttora comandante della stazione di Solofra.

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