Con un aumento di visitatori che entro fine 2016 potrebbe attestarsi intorno al 50% rispetto all’anno precedente, ed un incremento degli incassi pari al 30%, appare più che positivo il bilancio del primo anno di gestione di Mauro Felicori alla Reggia di Caserta. Uniche ombre, questioni di gestione ordinaria, relative al personale e alla manutenzione, e il mancato miglioramento dei collegamenti ferroviari. “La Reggia è finalmente uscita dal buio e ora siamo in vetrina”, afferma il direttore del Museo patrimonio dell’Unesco, che 12 mesi fa si è insediato alla guida di uno dei monumenti più celebrati, ma anche simbolo dell’incapacità di valorizzare e rendere fruibili le risorse artistiche. Da allora questioni annose come quelle dei venditori abusivi o degli inquilini anch’essi abusivi della Reggia sono state risolte, mentre il numero dei visitatori potrebbe toccare quota 650 mila nel 2016 (400 mila del 2015). “L’obiettivo del milione di turisti in un anno è pienamente realizzabile nel prossimo triennio”, sostiene Felicori. La Reggia borbonica di Caserta, è apparsa sui segnali stradali in autostrada, mentre va avanti inoltre con puntualità il piano di dismissione e trasferimento dei locali della Reggia finora occupati dall’Aeronautica, che entro il 2020 libererà tutte le sale”. I lavori di restauro della facciate entro dicembre saranno completati con la rimozione dei ponteggi. “A breve – aggiunge Felicori – entreranno in funzione altri cantieri per un impegno di spesa di 50 milioni di euro per la ristrutturazione dei tetti e dei due cortili interni, e la riqualificazione in centro congressi di parte dei locali attualmente liberati dall’Aeronautica”. Alcune strutture della Reggia per anni abbandonate sono state riutilizzate, è il caso delle Reali Cavallerizze, divenute la nuova sede del “Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop”. “Presto – annuncia Felicori – saranno pubblicati i bandi per il riuso del Convento dei Passionisti, e per la Vigna del Bosco di San Silvestro. Sarebbe bello produrre il vino con il marchio della Reggia, e a tal proposito spero che anche il Comune di Caserta, che è proprietario del Belvedere di San Leucio, dove pure vi sono terreni in passato usati come vigne, possa associarsi a questa idea”. Ciò che procede con maggiori difficoltà è la gestione ordinaria, anche per le croniche carenze di personale: “La manutenzione ordinaria va a rilento – dice il direttore della Reggia – penso ai problemi con i servizi igienici, al verde, alle auto elettriche; non possiamo inoltre né assumere né trasferire personale”. Felicori chiede al Comune e alle associazioni professionali di “creare un solido patto di rilancio del territorio e della Reggia, che al momento è lontano dall’essere realizzato”. Ed alla politica di fare la sua parte: “Napoli e Caserta devono essere collegati con i treni in 20′, non in un’ora come adesso. Le “frecce argento” devono tornare a Caserta, non credo siano antieconomiche come dice Trenitalia. E spero inoltre che la Regione faccia pubblicità istituzionale per promuovere la Reggia e l’intera Campania”.

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