Un sequestro d’urgenza di beni del valore di oltre 5,4 milioni di euro è stato eseguito dalla Dia, Direzione Investigativa Antimafia di Bari, nei confronti del pregiudicato foggiano Gerio Ciaffa, coinvolto – e già condannato in appello a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione – nell’operazione ‘black land’ riguardante il traffico di oltre 300mila tonnellate di rifiuti tossici dalla Campania. Al termine di una indagine patrimoniale condotta dall’ufficio misure di prevenzione della Dda di Bari, i pm Giuseppe Gatti e Renato Nitti, coordinati dall’aggiunto Pasquale Drago, hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale di Foggia il sequestro di 77 terreni su una superficie di 169 ettari, 3 fabbricati rurali, 2 immobili, 7 rapporti finanziari, 3 società e 54 mezzi del valore complessivo di 5.441.571 euro. Secondo l’Antimafia quei beni, formalmente intestati a familiari incensurati, erano in realtà riconducibili a Ciaffa. L’esito dell’indagine è stato illustrato in conferenza stampa dal procuratore di Bari Giuseppe Volpe, il quale ha sottolineato l’utilità di strumenti operativi come il protocollo stipulato dalla Dda di Bari e le forze di polizia per il coordinamento delle indagini patrimoniali. “La privazione della libertà personale eleva il credito all’interno della comunità mafiosa, – ha detto il pm Nitti – mentre la privazione del patrimonio comporta perdita di credibilità ed è quello a cui noi puntiamo”. Nell’ambito dell’inchiesta penale sul traffico di rifiuti nei territori di Orta Nova e Ordona erano già stati sottoposti a sequestro preventivo per equivalente beni del valore di oltre 20 milioni di euro. In altre due diverse operazioni della Dia coordinate dall’ufficio misure di prevenzione dell’Antimafia barese sono state eseguite altrettante confische di beni per oltre 200mila euro nei confronti dei pregiudicati Arcangelo Brandonisio di Cerignola e Luigi Nardino di San Severo, coinvolti in due distinti procedimenti per traffico di droga.


 

 

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