“Sono almeno due i decreti di Polimeni che presentano chiarissimi profili di illegittimità perché in contrasto con le leggi della Regione Campania. Si tratta di provvedimenti che emanano effetti sul piano prettamente legislativo anche in presenza di norme dello Stato e sentenze della Corte Costituzionale che, di fatto, attribuiscono alla struttura commissariale di governo compiti meramente amministrativi”. Lo scrive su Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale e componente della Commissione Sanità, Ermanno Russo. “Il Consiglio regionale è defraudato della sua potestà, si torni alla gestione ordinaria. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, si faccia sentire con il ‘governo amico’ del premier Renzi, l’assemblea legislativa della Campania non merita di essere vessata in questo modo. Il Governatore, che è il rappresentante legale dell’Ente e ricopre la carica di consigliere regionale, tuteli il lavoro dell’aula e faccia valere, anche dinanzi al TAR se è necessario, le ragioni dell’assemblea”. “Non bisogna essere dei fini giuristi per addivenire alla conclusione che il decreto commissariale n. 67, che riguarda il fabbisogno del personale delle ASL, ma soprattutto il decreto 99 del 2016, con cui viene adottato il Piano per la Rete dell’Assistenza territoriale, rappresentano atti in grado di modificare l’assetto della sanità campana predisposto con legge regionale, segnatamente la n. 32 del 1994. Ciò costituisce una gravissima violazione delle prerogative dell’assemblea legislativa. Le misure disposte sconfinano in un ambito che la legge attribuisce esclusivamente ai consigli regionali. Non rientra infatti tra i compiti dei commissari di governo legiferare. Al massimo, Polimeni e company avrebbero potuto tentare di conformare la nuova organizzazione alle previsioni della normativa vigente in Campania oppure invitare il Consiglio ad adottare una nuova disciplina secondo precisi criteri da loro stessi indicati”, rincara Russo. “Siamo in presenza di iniziative che vanno oltre la legge, contro le norme della Regione”, sottolinea il vicepresidente del Consiglio. “C’è una sentenza della Consulta, la n. 278 del 2014, che ha escluso con nettezza la conformità rispetto al dettato costituzionale di provvedimenti commissariali aventi forza di legge regionale. Un pronunciamento chiaro quanto inequivoco a cui si rifanno recenti decisioni amministrative che hanno annullato gli atti commissariali adottati in violazione di norme regionali, si veda la determinazione del TAR Molise n. 297 del 2015”, continua Russo. “Dinanzi, dunque, a decreti palesemente illegittimi, a comportamenti dirigisti e dettati da logiche ragionieristiche che mortificano bisogni ed istanze del territorio, dinanzi a palesi violazioni degli equilibri costituzionali e a contraccolpi che presto ricadranno su ammalati e famiglie, come nel caso dei contratti non ancora sottoscritti con la sanità accreditata, malgrado la proroga al 15 ottobre, appare non più rinviabile una presa di posizione netta del Presidente della Regione, che ha il dovere di intervenire quando le prerogative dell’Ente che rappresenta finiscano per essere spudoratamente travalicate, come in questo caso, a vantaggio di condotte politicamente scorrette e giuridicamente illegittime”.