La Campania è la prima produttrice nazionale di castagne, tra cui spiccano produzioni di valore quali la castagna di Roccamonfina, l`IGP di Montella (Av), la castagna dei monti Picentini e il marrone di Roccadaspide, ed è oggi la regione più colpita da questa calamità con un taglio della produzione che si prevede arriverà fino al 90%. “La difesa di questa importante produzione del nostro agroalimentare e il contrasto all`insetto che la sta mettendo a rischio non è omogenea nel Paese”, spiega Realacci. Mentre al Nord la lotta al cinipide con un parassitoide antagonista sta producendo risultati soddisfacenti, al Centro-Sud c`è una recrudescenza dei danni da cinipide, cui si aggiunge anche un andamento climatico non ottimale. “Nell`interrogazione ai ministri Martina e Costa ho quindi sollecitato l`attuazione di una campagna informativa nazionale con l’obiettivo di limitare la diffusione del cinipide del castagno e di diffondere il parassitoide antagonista in tutte le regioni. Ai ministri interrogati ho inoltre chiesto se ritengano opportuno mettere in campo controlli sull`origine delle castagne, specie di importazione, così come dei prodotti a base di castagna con un codice doganale specifico, oggi assente in normativa. Sollecitato anche un intervento, a livello europeo, per individuare specifiche e nuove forme di indennizzo e di aiuto alla lotta biologica nel settore castanicolo. Uno degli ambiti di eccellenza del nostro agroalimentare, costituito da centinaia di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, gravemente minacciate dal cinipide”, conclude.

 

 

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