La fiamma ossidrica come ‘grimaldello’ per forzare gli sportelli bancomat. La utilizzava una banda sgominata dai Carabinieri di Reggio Emilia, che lo scorso week-end hanno sottoposto otto pregiudicati provenienti dal Napoletano a fermo di polizia giudiziaria. E’ l’operazione ‘Money Burning – denaro in fiamme’, partita dopo l’assalto ad una filiale Monte dei Paschi, la notte del 12 ottobre: 20mila euro il bottino. I militari della stazione di Castellarano avevano monitorato la presenza dei pregiudicati, indicati come sospetti, a casa di un napoletano conosciuto dagli investigatori e ritenuto essere il ‘basista’. Nel week-end è scattato l’accesso alla casa, dove sono stati sequestrati 20mila euro, verosimilmente i proventi del furto, più una decina di scanner sintonizzati sulle frequenze delle forze di polizia, tre lance termiche munite di bombole. In un pc portatile, un file con gli indirizzi di varie banche di tutto il Nord Italia, tra le quali anche Mps dell’altra sera. Nel corso del blitz di sabato notte sono stati trovati anche sei inibitori per cellulari, attrezzi da scasso e diversi accessori per travestirsi, come cappelli, guanti, passamontagna, parrucche, scalda-collo, numerosi telefoni e schede telefoniche. Altro materiale simile è stato trovato nelle case dei fermati, perquisite contestualmente dai Carabinieri del comando provinciale di Napoli. In manette sono finiti con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato i napoletani Francesco e Vincenzo Roselli, 35 e 39 anni, Claudio Miele, 28, Paolo Luigi Ercole, 34, Francesco Sarno, 42, Massimo Coppola, 41, Antonio Marsicano, 42 e Giovanni Ambra, 39enne residente a Castellarano, ritenuto il ‘basista’. Sono stati portati in carcere, a disposizione della Procura reggiana. Sono in corso indagini su altri ‘colpi’ a banche con la stessa tecnica.