Nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri della Compagnia di Casella hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e custodia presso la R.E.M.S. (residenza esecuzione misure di sicurezza) di Roccaromana emessa dal GIP del del Tribunale di S. Maria Capua Vetere nei confronti di Marina Maria Campos Portolatil poiché indagata per l’omicidio del marito, Arcangelo Raffaele Iodice, avvenuto in Caserta lo scorso 10 settembre. La donna, affetta da gravi problemi di salute, è stata sottoposta alla citata misura di sicurezza a seguito dei gravi indizi di colpevolezza emersi nei suoi confronti nel corso delle incessanti indagini condotte dai Carabinieri che, nella tarda serata del 10 settembre intervennero a Caserta, in via San Francesco d’Assisi, dove era stata segnalata la presenza di un uomo avvolto dalle fiamme. Una scena raccapricciante si è mostrata ai militari dell’Arma intervenuti per primi sulla scena del crimine. L’uomo era infatti riverso sul pavimento della cucina, completamente ustionato, mentre il figlio aveva tentato invano di spegnere le fiamme davanti agli occhi della madre ferma immobile sull’uscio della porta. Grazie alle dichiarazioni rese dalla vittima prima del decesso è stato possibile ricostruire l’esatta dinamica dei fatti ed acquisire gravi elementi di reità nei confronti della moglie. In particolare è emerso che l’indagata nell’ultimo periodo versava di sovente in uno stato confusionale ed aggressivo, in particolare verso il marito che aveva già minacciato di voler uccidere.

 

 

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