“Sono assolutamente insoddisfatta della risposta fornita dal vicepresidente della Giunta Bonavitacola che denota la scarsa conoscenza della situazione sanitaria nella nostra regione e in particolare della rete ospedaliera in Campania”. Lo dice Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e membro della Commissione consiliare Sanità, in occasione del question time relativo alla chiusura delle attività con il trasferimento dei reparti, del personale e delle strutture dell’ospedale San Gennaro dei Poveri in altri nosocomi nell’ambito dell’Asl Napoli 1. “Trasferire o smembrare reparti d’eccellenza come ematologia, oncologia, ortopedia, riabilitazione cardiologica e dermatologia dall’ospedale San Gennaro dei Poveri è una follia – attacca Ciarambino – Si svuota un presidio storico, con un bacino di utenza di oltre 100.000 persone, lontano da altri ospedali e che attualmente annovera dieci reparti e diciotto ambulatori. Non si capiscono i criteri di questa scelta scellerata contenuta nel Piano Ospedaliero”. “Il vicepresidente Bonavitacola ci dice che il fabbisogno assistenziale che oggi eroga l’ospedale San Gennaro – sottolinea – verrà garantito da strutture quali l’Ascalesi, il San Giovanni Bosco, gli Incurabili, il San Paolo, il Vecchio Pellegrini e il Loreto Mare”. “Evidentemente chi ha redatto la risposta alla nostra interrogazione – fa notare la consigliera regionale – non si è mai recato in questi ospedali e neppure legge i resoconti giornalistici”. “Al Loreto Mare c’è un sovraffollamento cronico di barelle – evidenzia – al Vecchio Pellegrini la situazione è al limite e gli stessi medici lamentano di non avere la strumentazione minima per gli interventi”. “All’ospedale Ascalesi manca il parcheggio – aggiunge Ciarambino – e che fa l’Asl? Vi trasferisce i reparti di oncologia e ematologia con pazienti che non possono neppure deambulare e che sono immunodepressi. Con pazienti oncologici convocati alle 7 del mattino per le chemioterapie costretti ad attendere fino alle 12 che arrivino i farmaci preparati al Cardarelli, perché l’Ascalesi non è in grado di prepararli”. “Mi perdoni presidente Bonavitacola – continua Ciarambino – chi ha preparato la risposta che lei ha letto, certamente non sa neppure che l’ospedale San Gennaro ha assorbito in molte occasioni il sovraffollamento di quegli stessi ospedali dove ora si intende riallocare il personale e l’utenza del San Gennaro”. “Faccio un esempio: nel reparto di ortopedia del San Gennaro c’erano pazienti trasferiti dal San Giovanni Bosco – spiega – perché in quel reparto pioveva nelle stanze o dall’ospedale San Paolo, con le sale operatorie bloccate per mancanza di anestesisti e rianimatori – attacca la consigliera – Un altro paradosso è poi lo spostamento del reparto di dermatologia all’Ascalesi, con spazi inadeguati e il centro per la psoriasi chiuso appena due anni fa”. “Nulla si dice poi nella risposta sul destino della riabilitazione cardiologica, una struttura pubblica di eccellenza, che verrà smantellata a vantaggio di strutture private convenzionate – continua – C’è una approssimazione grave, anzi drammatica che pagano e pagheranno sulla propria pelle i cittadini campani – conclude Ciarambino – il presidente De Luca invece di fare passerelle si assuma le sue responsabilità, il M5S continuerà a denunciare questo massacro della sanità pubblica”.