Figurano boss dei clan di camorra Nuvoletta e Abbinante, e anche il killer del giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani, tra gli imputati per i quali la Procura di Napoli ha chiesto il non luogo a procedere e l’assoluzione a causa del deterioramento dei supporti sui quali quasi 15 anni fa sono state registrate intercettazioni disposte nell’ambito di una inchiesta sul traffico internazionale di droga. Ne dà notizia Il Mattino. Le richieste sono state fatte ieri da sostituto procuratore Vincenza Marra, durante un’udienza del processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale partenopeo. In sostanza, sarebbe impossibile trascrivere le prove che portarono all’arresto di 47 imputati, nel 2002, perché i supporti ormai non più in uso, si sono rovinati. Una decisione che potrebbe verosimilmente portare a un nulla di fatto, dopo tanti anni di lavoro investigativo e giudiziario andato sprecato. Le sentenze sono attese per il prossimo mese di gennaio. A beneficiare di questa situazione saranno anche personaggi illustri dei due pericolosi clan, i Nuvoletta e gli Abbinante, che all’interno epoca dei fatti avevano stipulato un accordo: tra questi ci sono Armando Del Core, detto “‘o pastore”, condannato all’ergastolo per avere ucciso Siani; Raffaele Abbinante, “Papele ‘e Marano”, boss dell’omonima cosca, e i boss Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Non solo. A godere dell’impunità potrebbero anche essere figli e nipoti di questi capoclan che riuscirono ad accordarsi con i Corleonesi di Totò Riina.