“Volgarità istituzionale e bassa propaganda del presidente De Luca nell’annunciare un fantomatico piano per assumere 200mila giovani laureati del Sud nella pubblica amministrazione. Come avevamo previsto e denunciato il primo giorno dell’ ‘assemblea nazionale sul mezzogiorno’ si è confermata una passerella mediatica a ridosso del referendum costituzionale. Evento promozionato tappezzando la regione con maxi manifesti e inserzioni su giornali e siti web, finanziato con denaro pubblico in contrasto con quanto prescritto dalla legge par condicio dove vige il divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale.” Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà che insieme agli altri consiglieri regionale del Movimento 5 Stelle invieranno una dettagliata segnalazione ai revisori dei conti, all’autorità garante per le comunicazioni, al CORECOM e alla Prefettura. “Con artifici e giochi di prestigio la Giunta con la delibera n. 608 ha istituito un apposito capitolo di spesa per l’ammontare di 500mila euro denominato ‘Promozione delle azioni politiche del governo regionale’ per campagne pubblicitarie e web tv on line”. ““Voglio ricordare che questo provvedimento – fa notare la consigliera regionale – di finanziamento della promozione delle azioni politiche del governo regionale viene adottato e attuato nel periodo in cui vige il divieto di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale per la par condicio del referendum costituzionale”. “Tutto ciò avviene nonostante – aggiunge Muscarà – il Prefetto di Napoli con la circolare n. 29/2016 informa che dal 28 settembre è fatto divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione”. “De Luca usa sempre lo stesso format – spiega – prima delle amministrative organizzò lo show della rimozione delle ecoballe. Oggi in prossimità del referendum costituzionale come in una sagra taglia il nastro di una kermesse per fare ammuina e spararla più grossa”. “La propaganda pagata con soldi pubblici non riguarda solo la Campania, – spiega – ciò sta avvenendo anche in altre regioni a guida del centro sinistra”. “L’‘assemblea nazionale sul mezzogiorno’ di De Luca è un evento ‘civetta’ che crea una palese disparità e violazione della par condicio – conclude Muscarà – trasmetteremo dossier ai revisori dei conti e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, al CORECOM e alla Prefettura”.

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