Lo sviluppo di un territorio passa inevitabilmente anche per i trasporti, per l’efficienza delle reti e per la mobilità. E Mondragone, da questo punto di vista, è costretta ad ingoiare un altro rospo e a registrare un ennesimo schiaffo. Ciò che restava del servizio di trasporto ferroviario sembra, infatti, destinato ad un ulteriore peggioramento. “Abbiamo già dovuto registrare il progressivo degrado ed abbandono della stazione di Mondragone-Falciano-Carinola, ha dichiarato Gianni Pagliaro di “Mondragone. Bene Comune”, abbandono che è avvenuto nel più assordante silenzio delle istituzioni locali. Ora ci tocca anche assistere al ridimensionamento del servizio ferroviario a scapito soprattutto dei pendolari, studenti e lavoratori. Stiamo parlando di una competenza regionale, quella del trasporto ferroviario, e vorremmo che il presidente De Luca ponesse un po’ d’attenzione anche per ciò che accade nel nostro territorio. Non possiamo continuare ad essere trattati come cittadini di ‘Serie B’, non possiamo tollerare oltre il continuo declassamento rispetto a comunità e territori limitrofi. Mondragone è sempre di più isolata ed è sempre di più costretta a fare a meno di pubblici servizi. Ciò che sta accadendo sulla riprogrammazione del servizio ferroviario rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso.” Ed è proprio un pendolare di MBC a puntualizzare cosa accadrà con la nuova programmazione di Trenitalia. “Da ieri (22/11/2016) sul sito ufficiale di Trenitalia sono comparsi i nuovi orari dei treni. Analizziamo queste modifiche per la stazione di Falciano con destinazione Roma. La mattina, nella fascia oraria che va dalle 4 alle 9, prima avevamo 8 treni regionali che permettevano di raggiungere Roma con una percorrenza media di meno di 2 ore. Solo in 3 casi era necessario effettuare il cambio a Formia. Con il nuovo orario abbiamo una riduzione dei collegamenti a 6, soltanto il primo, alle 4.46, è un collegamento diretto, mentre tutti gli altri prevedono obbligatoriamente un cambio a Minturno o a Formia. I tempi di percorrenza si sono così allungati di circa 10 minuti. L’ultimo collegamento, quello delle 9.17, consente di arrivare a Roma alle 12.24, dopo 3 ore. Per il ritorno da Roma le cose addirittura peggiorano ulteriormente. Infatti con il vecchio orario c’erano ben 9 treni disponibili, tutti diretti, senza dover cambiare né a Formia né a Minturno. Con il nuovo orario i collegamenti si riducono a 7 e tutti con cambio a Formia o a Minturno e l’ultimo treno utile viene anticipato di un’ora, mettendo così in grande difficoltà numerosi utenti. La cosa però più grave di tali cambiamenti è soprattutto il cambio, ormai divenuto obbligatorio, sia all’andata che al ritorno, con tutto ciò che ne deriva in termini di disagi e disservizi. Gli utenti del trasporto ferroviario di questa tratta, ha concluso il lavoratore pendolare attivista di MBC, si sentono <ostaggi> delle scelte unilaterali di una azienda, appunto Trenitalia, e abbandonati dalla preposte istituzioni, in tutt’altre faccende affaccendate.”